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giovedì 21 giugno 2007
Emergenza rom, adesso Milano dichiara guerra ai campi abusivi.
Emergenza rom, adesso Milano dichiara guerra ai campi abusivi
San Donato Tra i progetti annunciati dalla giunta di Milano c’è lo sgombero dei campi nomadi di Chiaravalle, nell’area ai confini con la frazione sandonatese di Poasco, dove in base alle stime di palazzo Marino risiedono circa 900 nomadi dislocati in ben cinque campi a cui si sommano alcune baracche di fortuna. Un impegno, quello di provvedere a sanare le situazioni abusive, che si è assunto il vicesindaco e assessore alla sicurezza di palazzo Marino Riccardo De Corato, il quale ieri in una nota stampa ha dichiarato: «La situazione di Chiaravalle è paradigmatica. Lì si sono riversate centinaia di famiglie sgomberate da altre aree della città, portando degrado e insicurezza per i residenti. Ma come questa, altre emergenze potrebbero svilupparsi in altre aree cittadine vista la presenza su tutto il territorio di 10mila nomadi. A Milano ci sono 12 campi autorizzati, non possiamo averne di più». Con questo obiettivo De Corato ha altresì annunciato di aver chiesto la convocazione del Comitato provinciale per la sicurezza, al fine di aprire un confronto sulla mozione relativa all’emergenza rom approvata nei giorni scorsi dal consiglio comunale milanese. «Dopo gli sgomberi - afferma -, bisogna prevedere la ricollocazione dei campi anche al di fuori di Milano, in aree adeguate, controllate dalle forze dell’ordine ed entro un numero chiuso definito preventivamente. Lo stesso Patto per la sicurezza sottolinea la necessità di dislocare gli insediamenti rispettando le capacità di assorbimento di ciascun territorio». Dopo quindi il primo sgombero avvenuto settimana scorsa, quale risposta iniziale ai problemi di sicurezza e ordine pubblico lamentati a gran voce dai residenti della frazione sandonatese di Poasco, sembrano così delinearsi ulteriori iniziative che dovrebbero fornire nuove risposte alla voglia di tranquillità della comunità decentrata locale. A breve si aprirà un dibattito sui comuni della provincia di Milano che dovranno ospitare campi regolari, visto che l’amministratore milanese affrontando l’argomento ha già fatto sapere che occorrono soluzioni alternative, in quanto il territorio meneghino non riesce a fornire ulteriori risposte in termini di accoglienza. La battaglia agli insediamenti abusivi della metropoli, porterà quindi l’esecutivo di palazzo Isimbardi a redigere un piano per distribuire i nomadi in tutto il territorio provinciale. Giu. Cer.
ciao a tutti! ma i rom arrivati da triboniano dove sono? si sono stabiliti nel campo, già presente, dietro il cimitero, verso pOASCO? grazie a tutti quelli che risponderanno. Vibi saluti Beppe
Giovani coppie residenti,ragazzini che possono giocare liberamente,ampi spazi verdi e nessun problema di traffico automobilistico. Una situazione gradita ed apprezzata da chi ha scelto di abitare a Poasco. Poasco,alle porte di Milano,è il nostro borgo. A pochi metri dalla metropoli meneghina eppure immersa in una dimensione gradevole e leggera di campagna e di cascine.
2 commenti:
Emergenza rom, adesso Milano dichiara guerra ai campi abusivi
San Donato Tra i progetti annunciati dalla giunta di Milano c’è lo sgombero dei campi nomadi di Chiaravalle, nell’area ai confini con la frazione sandonatese di Poasco, dove in base alle stime di palazzo Marino risiedono circa 900 nomadi dislocati in ben cinque campi a cui si sommano alcune baracche di fortuna. Un impegno, quello di provvedere a sanare le situazioni abusive, che si è assunto il vicesindaco e assessore alla sicurezza di palazzo Marino Riccardo De Corato, il quale ieri in una nota stampa ha dichiarato: «La situazione di Chiaravalle è paradigmatica. Lì si sono riversate centinaia di famiglie sgomberate da altre aree della città, portando degrado e insicurezza per i residenti. Ma come questa, altre emergenze potrebbero svilupparsi in altre aree cittadine vista la presenza su tutto il territorio di 10mila nomadi. A Milano ci sono 12 campi autorizzati, non possiamo averne di più». Con questo obiettivo De Corato ha altresì annunciato di aver chiesto la convocazione del Comitato provinciale per la sicurezza, al fine di aprire un confronto sulla mozione relativa all’emergenza rom approvata nei giorni scorsi dal consiglio comunale milanese. «Dopo gli sgomberi - afferma -, bisogna prevedere la ricollocazione dei campi anche al di fuori di Milano, in aree adeguate, controllate dalle forze dell’ordine ed entro un numero chiuso definito preventivamente. Lo stesso Patto per la sicurezza sottolinea la necessità di dislocare gli insediamenti rispettando le capacità di assorbimento di ciascun territorio». Dopo quindi il primo sgombero avvenuto settimana scorsa, quale risposta iniziale ai problemi di sicurezza e ordine pubblico lamentati a gran voce dai residenti della frazione sandonatese di Poasco, sembrano così delinearsi ulteriori iniziative che dovrebbero fornire nuove risposte alla voglia di tranquillità della comunità decentrata locale. A breve si aprirà un dibattito sui comuni della provincia di Milano che dovranno ospitare campi regolari, visto che l’amministratore milanese affrontando l’argomento ha già fatto sapere che occorrono soluzioni alternative, in quanto il territorio meneghino non riesce a fornire ulteriori risposte in termini di accoglienza. La battaglia agli insediamenti abusivi della metropoli, porterà quindi l’esecutivo di palazzo Isimbardi a redigere un piano per distribuire i nomadi in tutto il territorio provinciale.
Giu. Cer.
ciao a tutti!
ma i rom arrivati da triboniano dove sono? si sono stabiliti nel campo, già presente, dietro il cimitero, verso pOASCO? grazie a tutti quelli che risponderanno.
Vibi saluti
Beppe
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