(Milano)Con i voti di centrodestra e centrosinistra l'assemblea comunale ha approvato ieri sera una mozione con la quale si impegna il sindaco e la giunta a concordare con il prefetto lo «sgombero immediato» degli insediamenti abusivi .
Un articolo del Corriere della Sera.
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9 commenti:
Sarebbero seimila i nomadi che vivono nelle baraccopoli Polo e Ulivo: numero chiuso per i rom Mozione unitaria in Comune, si pensa a un limite di 2.500 unità. Astenuta la sinistra dell'opposizione. De Corato: così abbiamo più forza
Il consiglio comunale, diviso su quasi tutto, si ritrova su nomadi e sicurezza e licenzia un documento che per alcuni consiglieri sancisce la fine del «buonismo ». Con i voti di centrodestra e centrosinistra l'assemblea comunale ha approvato ieri sera una mozione con la quale si impegna il sindaco e la giunta a concordare con il prefetto lo «sgombero immediato» degli insediamenti abusivi e «a predisporre la loro ricollocazione in aree adeguate e controllate ». Di più: il testo sollecita la definizione di un numero chiuso per i rom. La quota non è indicata nel documento, ma maggioranza e opposizione concordano anche sulla cifra: 2.000-2.500, a fronte degli almeno seimila (c'è chi dice addirittura 10 mila) attuali. La mozione bipartisan, prima firmataria Carmela Rozza dell'Ulivo, è passata con 31 sì (Forza Italia, An, Udc, Lista Moratti, gruppo misto, Ulivo, Lista Ferrante, Verdi), un solo no nelle file degli azzurri e tre astenuti (Comunisti italiani, Lega, un consigliere di FI), ma il centrosinistra ha perso in realtà l'ala radicale, con l'uscita dall'aula di Basilio Rizzo della lista Fo e di Vladimiro Merlin del Prc, che alla fine non hanno votato contro, ma si sono espressi duramente nel corso del dibattito.
Non hanno partecipato al voto neppure Milly Moratti e Fabrizio Spirolazzi dell'Ulivo. Il leghista Matteo Salvini, che aveva presentato un'altra mozione sull'argomento, si è invece astenuto perché in dissenso sul passaggio relativo alla «ricollocazione» dei nomadi. Il documento ha raccolto anche il parere favorevole della giunta ed è del vicesindaco Riccardo De Corato il primo commento a caldo: «Un fatto politico importante — afferma —. Per la prima volta anche il centrosinistra parla di sgomberi e di numero chiuso ed è evidente la spaccatura al loro interno sui temi della legalità. Questo testo dà più forza al Comune perché quando andremo a chiedere al prefetto sgomberi più frequenti saprà che la richiesta non viene soltanto dal centrodestra». Soddisfatta Carmela Rozza: «Apprezzo il voto non contrario della parte di sinistra che non ha condiviso l'impostazione — dice —. Sicuramente in questo momento non ci sono le condizioni di unità nel centrosinistra sui temi della sicurezza, ma noi dell'Ulivo siamo stati sempre in prima linea a porre il problema degli sgomberi di tutte le occupazioni abusive. Su questo punto non c'è proprio nessuna novità ».
Il pensiero, tuttavia, corre inevitabilmente alle recenti prese di posizione del presidente della Provincia Filippo Penati. «La mozione prescinde dalle parole di Penati — replica secca la Rozza —. Questa era ed è la posizione dell'Ulivo». Il documento che in Comune ha fatto il miracolo dell'unità parte in realtà dalla situazione di Chiaravalle, dove «ci sono 5 campi nomadi abusivi». Si calcola che ci siano 900 nomadi e circa 1.200 cittadini «costretti a convivere con degrado e atti di violenza», per strada e sull'autobus 77. La mozione chiede infatti anche di «concordare la presenza costante sull'autobus 77 di forze di polizia» e di realizzare la cancellata richiesta dai residenti per gli immobili di proprietà comunale. Ma Chiaravalle ha offerto lo spunto per aprire in aula il dibattito su un tema delicato. «La situazione dei nomadi a Milano è molto grave — ha ammesso l'assessore alle Politiche sociali Mariolina Moioli —. Sono molto preoccupata. Non abbiamo interlocutori a Roma: mi sembra di gridare al vento. Il Comune non ce la fa da solo a risolvere un problema che è nazionale».
E se la Cdl insiste nel sottolineare che «il centrosinistra scopre adesso gli sgomberi e il numero chiuso», con il capogruppo di An Carlo Fidanza che propone in extremis un emendamento (approvato) per chiedere stanziamenti al governo e con quello di Forza Italia, Giulio Gallera, che segnala che «a Roma il numero chiuso è di 4.000 rom, quindi a Milano dovrebbero essere 572», fatte le debite differenze di territorio, il centrosinistra, con il vicecapogruppo dell'Ulivo Andrea Fanzago, focalizza invece l'attenzione sul passaggio della mozione che sancisce «la ricollocazione in aree adeguate e controllate». Ma per Rizzo e Merlin il testo «non risolve i problemi». «Non si dice nulla sull'integrazione — attacca Rizzo — questa è solo propaganda ». «E' un modo demagogico di agitare il malcontento della gente — incalza Merlin — e la Rozza ha fatto il capolavoro di portare la gente verso il centrodestra. I problemi esistono, ma in questo documento non ci sono soluzioni ». «Non è condivisibile — concorda Francesco Rizzati dei Comunisti italiani — una mozione che propone come primo punto gli sgomberi».
Rossella Verga
19 giugno 2007
D'accordo con rizzati. Tarcisio
l'unico a dirla giusta è matteo salvini: Il leghista Matteo Salvini, che aveva presentato un'altra mozione sull'argomento, si è invece astenuto perché in dissenso sul passaggio relativo alla «ricollocazione» dei nomadi
vi aggiungo questo messaggio che mi ha inviato in risposta al quesito di chi mi chiedeva se finiva con lo sgombero della scorsa settimana: Hanno cominciato da quelli vicino all'abbazia, ma l'obiettivo è di "ripulire" tutta Chiaravalle!
Saluti.
Matteo Salvini
iL PASSAGGIO SULLA RICOLLOCAZIONE mi sembra condivisibile; cristianamente non si può dimenticare che sono "persone". Andrea
Grazie Fusco per il messaggio da Salvini. Aggiungo: si parla di tutta Chiaravalle, ma quale sarà il prossimo campo sgombertao? a noi quale sembra più urgente? quello degli salvi di cui parlava de corato (ma dove stanno?)? quello dietro al cimitero verso poasco? quello verso la ripamonti? altri
Saluti, Beppe
Ma è vero, come si diceva in un articolo precedente (di un altro post), che ieri c'è stato uno sgombero anche dietro il gasdotto dell'AEM? dove precisamente?grazie.
di nuovo saluti
Beppe
avete visto ieri sera Salvini a Telelombardia? Gli sgomberi vanno fatti fino all'ultimo campo. A chi gli rompeva le palle chiedendogli dove dovevano andare i nomadi gli ha risposto a chiare lettere che sono fatti loro. Non è un nostro problema. Il problema del Comune è quello di sgomberare e poi vedremo chi si stanca per primo.
E' una soluzione, visto che di espulsioni non se ne parla e di galera (per chi infrange la legge) neppure.
COMUNICATO STAMPA: OPERA GAGIA - IN MOLTI DA OPERA
Opera, 20 giugno 2007.
Saranno molti i cittadini che questa sera partiranno da Opera per recarsi allo Spazio Oberdan a vedere la proiezione del film sul presidio di quest’inverno che ha reso possibile l’allontanamento di un campo nomadi, voluto dallo stesso Sindaco operese Alessandro Ramazzotti, dal nostro Paese. L’auspicio è quello di vedere un film montato con onestà intellettuale che denunci il problema dei campi nomadi e del nomadismo quale fenomeno legato alla criminalità comune e che nulla ha a che fare con il razzismo. A Opera, come in tutta Italia, detestiamo chi delinque trovando rifugio nei campi nomadi esattamente come detestiamo stupratori e pedofili. Avere lottato contro un accampamento è stato come se avessimo lottato per smantellare una cellula delle Brigate Rosse composta di cittadini nati e cresciuti nel nostro paese. Siamo stati maltrattati per mesi e non intendiamo esserlo ancora, addirittura tramite un film documentario. Persino il Presidente della Provincia Penati che solo sei mesi fa ha fatto di tutto per imporre a noi l’accampamento oggi si esprime letteralmente contro quel fenomeno che gli italiani detestano da sempre. Sono di ieri gli ultimi due casi di furti negli appartamenti a Opera, paese che si è risvegliato con due famiglie “ripulite” durante il sonno. E nel pomeriggio precedente due arresti, grazie ai carabinieri locali, che oltre ai nomadi hanno recuperato anche alcuni veicoli rubati. Essendone il finanziatore consideriamo Penati responsabile di questo film e lo invitiamo a sospendere la programmata proiezione dello stesso se questo mette in qualche modo i cittadini di Opera in cattiva luce, dipingendoli come nazisti, o anche solo se si fanno riferimenti a pogrom, pulizia etnica o stermini di massa. L’ex Sindaco di Sesto San Giovanni ha speso parole che hanno toccato la gente, poiché dette da un politico che fino a pochi giorni fa proponeva campi nomadi ovunque, e se ora non vuole essere tacciato di falso ideologico e di ipocrisia si impegni a valutare, prima di mostrare pubblicamente, “Opera Gagia” per evitare una reazione negativa della gente, e non solo quella operese. Il primo effetto di un giudizio negativo sul film lo si vedrebbe già questa sera a Milano dove ci saranno molti cittadini operesi e domani, certamente, gli effetti negativi si rifletterebbero sul Consiglio Comunale di Opera, in programma alle 18.30, già considerato a rischio per i temi roventi che dovrà affrontare. info su www.presidiodiopera.blogspot.com
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