La Sicurezza e La Legalità-Il Problema della Copertura ADSL-Inceneritori NO,Differenziata SI-Le Segnalazioni Dei Cittadini-Il primo blog di SDM online dal 2001
Dopo anni il centrodestra conquista il comune, sconfitto l’uscente Taverniti Svolta epocale per San Donato: Mario Dompè è il nuovo sindaco Un risultato epocale, tanto che qualcuno adesso sostiene che era dal 1948 che il centrodestra non conquistava il comune di San Donato. Con il 54 per cento dei voti, Mario Dompè è il nuovo sindaco della città di Mattei: l’esponente della Cdl ha battuto l’uscente Achille Taverniti (centrosinistra) fermatosi al 46 per cento. Dompè, che è arrivato in comune a scrutinio concluso, è stato accolto da un’ovazione dei suoi sostenitori che lo hanno sollevato in aria. «Dopo tanto tempo cambia l’amministrazione di questa città» ha detto il neosindaco. Lo sconfitto Taverniti: «In questi anni ho fatto il mio dovere, rispetto il responso del voto».
Conosciuto il responso delle urne ha telefonato subito al suo avversario per congratularsi Taverniti deluso: «Ho fatto il possibile» Il primo cittadino uscente accetta con serenità la sconfitta
«Prendo atto del responso della città con la consapevolezza di avere fatto del mio meglio fino in fondo, con senso di responsabilità». Ieri pomeriggio il primo cittadino uscente Achille Taverniti dopo avere atteso da casa i risultati si è recato al suo comitato elettorale dove ha incontrato coloro che lo hanno sostenuto in questa tenacia battaglia. Una sfida che questa volta è andata oltre la competizione dei due candidati. Per il centrosinistra era infatti in gioco un comune da tenere saldamente in mano per continuare a fare sventolare le bandiere che in altre realtà che sono già state sostituite al primo turno da quelle degli avversari. Mentre per il centrodestra, che aveva già accarezzato la vittoria nella prima tornata elettorale, i risultati di ieri hanno significato il trionfo dopo una carrellata di ripetute sconfitte. Con questi presupposti Achille Taverniti, pur consapevole dell’importante scarto che lo divideva dall’avversario, ha portato avanti la sua campagna elettorale fino all’ultimo giorno. E ieri, prima che i dati fossero ufficiali, quando ormai era chiaro che non ce l’avrebbe fatta, si è mostrato sereno. Ha raggiunto al comitato elettorale le persone che lo hanno accompagnato per questi intensi mesi di competizione, consapevole, probabilmente, che era stato fatto quanto il possibile. «Io posso dire di avere fatto tutto il possibile - ha dichiarato infatti -. Siamo stati penalizzati da una situazione di scontento generale nei confronti del governo nazionale a cui si sono aggiunti altri fattori che hanno portato a questo risultato. In ogni caso siederò in opposizione nell’aula consiliare, proseguendo tenacemente nel mio impegno con l’obiettivo di continuare a dare un contributo alla mia città». Taverniti ha telefonato al proprio avversario Mario Dompè per congratularsi del risultato. Poi è rimasto qualche ora nel suo quartier generale a San Donato, a discutere e fare analisi della giornata. Nei prossimi giorni il centrosinistra valuterà i dati, si confronterà e si preparerà per affrontare i prossimi cinque anni dai banchi della minoranza. Tutti di fatto hanno già annunciato l’intenzione di portare avanti il proprio incarico. È cambiato il vento. Il centrosinistra ha preso atto di questa nuova pagina che si sta per aprire. Mentre in sala consiliare hanno preso la parola gli avversari alcuni amministratori uscenti hanno ascoltato con spirito sportivo il discorso di Mario Dompè, Taverniti dal suo comitato ha parlato di «rispetto per le scelte della cittadinanza». Ha saputo perdere, con dignità, ora anche per lui comincia una fase nuova, dai banchi dell’opposizione, avversario di un centrodestra che nella storia recente a San Donato non aveva mai vinto le elezioni.G. Ce.
n Mario Dompè, vincitore di questa tornata elettorale con il 54 per cento di consensi dei sandonatesi, era uscito dal primo turno con il 44,79 per cento ed uno scarto di oltre il 4 per cento rispetto all’avversario, il sindaco uscente Achille Taverniti, che si era attestato sul 40,42 per cento per concludere con il 46 per cento. Il nuovo sindaco Dompè ha vinto con l’appoggio di Forza Italia, Alleanza nazionale, Udc-Lista dei quartieri, e le liste civiche “Poasco Sorigherio con San Donato”, “La città domani”, “Lista indipendente Metanopoli Bolgiano”, a cui dopo gli apparentamenti si sono aggiunte la Lega nord e “Democrazia cristiana per le autonomie e Partito liberale-Liberali per l’Italia”. Mentre Achille Taverniti si è presentato al ballottaggio con un’alleanza formata da: Ulivo, lista civica “Noi per la città”, Comunisti italiani, Verdi, Italia dei valori, Sdi, la lista “Moderati di centro insieme per San Donato” a cui si è poi sommato il gruppo di Rifondazione comunista. L’astensionismo del primo turno, dove aveva votato il 69,37 per cento degli aventi diritto si è accentuato con il ballottaggio in cui si è recato alle urne il 62,88 per cento del totale di cittadini chiamati al voto, con 15 mila 821 votanti su 25 mila 161 aventi diritto. Un occhio va anche dati storici. San Donato andò al ballottaggio l’ultima volta nel 1994, quando l’ex sindaco Gabriella Achilli con il 32,45 per cento contese la poltrona da primo cittadino con l’avversario di centrodestra Papetti che uscì dal primo turno con il 31,50 per cento. Una partita che risolse con la vittoria dell’Achilli che sostenuta dal centrosinistra riuscì a riscuotere il 58,14 per cento e amministrò anche nel mandato successivo. Ma dopo i numeri della vittoria di Mario Dompè, i prossimi conteggi saranno quelli ufficiali riguardo la distribuzione dei consiglieri in consiglio comunale a San Donato. Chiusa quindi la parentesi del ballottaggio, l’attenzione sarà concentrata sull’insediamento della nuova amministrazione comunale sandonatesi. I prossimi giorni saranno decisivi.
Raggiante il neo sindaco: «È una giornata epocale per la nostra città, dopo tanti anni abbiamo cambiato l’amministrazione» Dompè, è il momento del centrodestra Al ballottaggio si afferma con il 54 per cento delle preferenze
Mario Dompè è il nuovo sindaco di sindaco di San Donato. Il centrodestra ha trionfato, abbattendo un’altra roccaforte nel Sudmilano dove il centrosinistra governava dal 1948. Lo scarto del ballottaggio è netto: il 54 per cento per cento contro il 46 per cento dell’avversario Achille Taverniti. Questa volta l’attesa è stata breve. L’andamento si è iniziato a vedere sin da subito. Mezz’ora dopo la chiusura delle urne, i risultati delle prime sezioni hanno evidenziato un distacco che è stato poi mantenuto, sgomberando rapidamente il campo da ogni possibilità di rimonta. Verso le 17 l’aula consiliare e la piazza antistante del comune erano gremite di cittadini ed esponenti politici che hanno atteso il nuovo sindaco, il quale però prima del bagno di folla ha aspettato che uscissero i dati di tutte le sezioni. «Questo è un passaggio epocale - ha esordito a caldo, tra gli applausi -. Dopo tanti anni siamo riusciti a cambiare l’amministrazione della nostra città». Il discorso lo ha tenuto da quella che sarà la sua postazione in aula durante i consigli comunali. «Metto al primo posto - ha detto -, la famiglia, il lavoro, l’amicizia la città e l’onestà. La famiglia perché quello che sono ora lo devo ai miei genitori e alla mia famiglia che mi è stata vicino e mi ha appoggiato. Il lavoro in quanto fonte di soddisfazione e di successi. L’amicizia perché sapevo di avere molti amici, ma durante questa campagna elettorale ho avuto tantissime manifestazioni di persone che mi hanno dimostrato entusiasmo e stima. La città, dal momento che sono cresciuto a San Donato e voglio fare il meglio per questo territorio. L’onestà perché proprio da questo valore ho tratto soddisfazione e forza di continuare». Dopo il primo assaggio ufficiale è stato dato il via ai festeggiamenti. Dompè seduto sul tettuccio di una Fiat Cinquecento decappottabile bianca ha attraversato le vie della città, compiendo il primo tour da sindaco accompagnato da uno strombazzante corteo di macchine. Ma prima di darsi alla pazza gioia ha fatto una duplice promessa, in sintonia con quanto annunciato recentemente riguardo l’impegno «di dare un’identità alla città ad iniziare dai simboli». Ha quindi detto ai propri sostenitori: «Rimetterò il Crocifisso in aula consiliare e darò personalmente la prima picconata agli alberi di ferro». Si è aperta così una nuova pagina per la città di San Donato, che da ieri ha un nuovo sindaco, il quale nelle prossime settimane assumerà ufficialmente le redini, nominando la sua squadra di governo che nei giorni scorsi ha rivelato di avere di fatto già scelto, senza però rilasciare anticipazioni in merito alla futura giunta. Ieri per la Casa della libertà è stata la giornata del trionfo. Una vittoria che questa volta non si è fatta attendere, visto che due ore dopo l’inizio dello spoglio, puntuale si è aperta la parentesi dei festeggiamenti. Giulia Cerboni
Buongiorno a tutti! il vicesindaco milanese de corato (non è la prima volta) ha annunciato (cfr Il Giornale, Epolis) sgomberi a giorni a Chiaravalle. Secondo voi, a che campo si riferisce? Chiaravlle di fronte all'abbazia? quello alle spalle del cimitero? la cascina Grangia? quello degli slavi? quello vicino a Macconago? Lo chiedo inparticolare all'infaticabile Ettore Fusco, che ringrazio per il suo impegno, ma anche agli altri. Cordiali saluti Marco
secondo quel che era emerso la settimana scorsa dall'incontro di Matteo Salvini con il Prefetto dovrebbe essere quello degli slavi. Ma, francamente, non so quale sia. ciao
Giovani coppie residenti,ragazzini che possono giocare liberamente,ampi spazi verdi e nessun problema di traffico automobilistico. Una situazione gradita ed apprezzata da chi ha scelto di abitare a Poasco. Poasco,alle porte di Milano,è il nostro borgo. A pochi metri dalla metropoli meneghina eppure immersa in una dimensione gradevole e leggera di campagna e di cascine.
8 commenti:
Dopo anni il centrodestra conquista il comune, sconfitto l’uscente Taverniti
Svolta epocale per San Donato: Mario Dompè è il nuovo sindaco
Un risultato epocale, tanto che qualcuno adesso sostiene che era dal 1948 che il centrodestra non conquistava il comune di San Donato. Con il 54 per cento dei voti, Mario Dompè è il nuovo sindaco della città di Mattei: l’esponente della Cdl ha battuto l’uscente Achille Taverniti (centrosinistra) fermatosi al 46 per cento. Dompè, che è arrivato in comune a scrutinio concluso, è stato accolto da un’ovazione dei suoi sostenitori che lo hanno sollevato in aria. «Dopo tanto tempo cambia l’amministrazione di questa città» ha detto il neosindaco. Lo sconfitto Taverniti: «In questi anni ho fatto il mio dovere, rispetto il responso del voto».
Conosciuto il responso delle urne ha telefonato subito al suo avversario per congratularsi
Taverniti deluso: «Ho fatto il possibile»
Il primo cittadino uscente accetta con serenità la sconfitta
«Prendo atto del responso della città con la consapevolezza di avere fatto del mio meglio fino in fondo, con senso di responsabilità». Ieri pomeriggio il primo cittadino uscente Achille Taverniti dopo avere atteso da casa i risultati si è recato al suo comitato elettorale dove ha incontrato coloro che lo hanno sostenuto in questa tenacia battaglia. Una sfida che questa volta è andata oltre la competizione dei due candidati. Per il centrosinistra era infatti in gioco un comune da tenere saldamente in mano per continuare a fare sventolare le bandiere che in altre realtà che sono già state sostituite al primo turno da quelle degli avversari. Mentre per il centrodestra, che aveva già accarezzato la vittoria nella prima tornata elettorale, i risultati di ieri hanno significato il trionfo dopo una carrellata di ripetute sconfitte. Con questi presupposti Achille Taverniti, pur consapevole dell’importante scarto che lo divideva dall’avversario, ha portato avanti la sua campagna elettorale fino all’ultimo giorno. E ieri, prima che i dati fossero ufficiali, quando ormai era chiaro che non ce l’avrebbe fatta, si è mostrato sereno. Ha raggiunto al comitato elettorale le persone che lo hanno accompagnato per questi intensi mesi di competizione, consapevole, probabilmente, che era stato fatto quanto il possibile. «Io posso dire di avere fatto tutto il possibile - ha dichiarato infatti -. Siamo stati penalizzati da una situazione di scontento generale nei confronti del governo nazionale a cui si sono aggiunti altri fattori che hanno portato a questo risultato. In ogni caso siederò in opposizione nell’aula consiliare, proseguendo tenacemente nel mio impegno con l’obiettivo di continuare a dare un contributo alla mia città». Taverniti ha telefonato al proprio avversario Mario Dompè per congratularsi del risultato. Poi è rimasto qualche ora nel suo quartier generale a San Donato, a discutere e fare analisi della giornata. Nei prossimi giorni il centrosinistra valuterà i dati, si confronterà e si preparerà per affrontare i prossimi cinque anni dai banchi della minoranza. Tutti di fatto hanno già annunciato l’intenzione di portare avanti il proprio incarico. È cambiato il vento. Il centrosinistra ha preso atto di questa nuova pagina che si sta per aprire. Mentre in sala consiliare hanno preso la parola gli avversari alcuni amministratori uscenti hanno ascoltato con spirito sportivo il discorso di Mario Dompè, Taverniti dal suo comitato ha parlato di «rispetto per le scelte della cittadinanza». Ha saputo perdere, con dignità, ora anche per lui comincia una fase nuova, dai banchi dell’opposizione, avversario di un centrodestra che nella storia recente a San Donato non aveva mai vinto le elezioni.G. Ce.
L’astensionismo si è accentuato al secondo turno
n Mario Dompè, vincitore di questa tornata elettorale con il 54 per cento di consensi dei sandonatesi, era uscito dal primo turno con il 44,79 per cento ed uno scarto di oltre il 4 per cento rispetto all’avversario, il sindaco uscente Achille Taverniti, che si era attestato sul 40,42 per cento per concludere con il 46 per cento. Il nuovo sindaco Dompè ha vinto con l’appoggio di Forza Italia, Alleanza nazionale, Udc-Lista dei quartieri, e le liste civiche “Poasco Sorigherio con San Donato”, “La città domani”, “Lista indipendente Metanopoli Bolgiano”, a cui dopo gli apparentamenti si sono aggiunte la Lega nord e “Democrazia cristiana per le autonomie e Partito liberale-Liberali per l’Italia”. Mentre Achille Taverniti si è presentato al ballottaggio con un’alleanza formata da: Ulivo, lista civica “Noi per la città”, Comunisti italiani, Verdi, Italia dei valori, Sdi, la lista “Moderati di centro insieme per San Donato” a cui si è poi sommato il gruppo di Rifondazione comunista. L’astensionismo del primo turno, dove aveva votato il 69,37 per cento degli aventi diritto si è accentuato con il ballottaggio in cui si è recato alle urne il 62,88 per cento del totale di cittadini chiamati al voto, con 15 mila 821 votanti su 25 mila 161 aventi diritto. Un occhio va anche dati storici. San Donato andò al ballottaggio l’ultima volta nel 1994, quando l’ex sindaco Gabriella Achilli con il 32,45 per cento contese la poltrona da primo cittadino con l’avversario di centrodestra Papetti che uscì dal primo turno con il 31,50 per cento. Una partita che risolse con la vittoria dell’Achilli che sostenuta dal centrosinistra riuscì a riscuotere il 58,14 per cento e amministrò anche nel mandato successivo. Ma dopo i numeri della vittoria di Mario Dompè, i prossimi conteggi saranno quelli ufficiali riguardo la distribuzione dei consiglieri in consiglio comunale a San Donato. Chiusa quindi la parentesi del ballottaggio, l’attenzione sarà concentrata sull’insediamento della nuova amministrazione comunale sandonatesi. I prossimi giorni saranno decisivi.
Raggiante il neo sindaco: «È una giornata epocale per la nostra città, dopo tanti anni abbiamo cambiato l’amministrazione»
Dompè, è il momento del centrodestra
Al ballottaggio si afferma con il 54 per cento delle preferenze
Mario Dompè è il nuovo sindaco di sindaco di San Donato. Il centrodestra ha trionfato, abbattendo un’altra roccaforte nel Sudmilano dove il centrosinistra governava dal 1948. Lo scarto del ballottaggio è netto: il 54 per cento per cento contro il 46 per cento dell’avversario Achille Taverniti. Questa volta l’attesa è stata breve. L’andamento si è iniziato a vedere sin da subito. Mezz’ora dopo la chiusura delle urne, i risultati delle prime sezioni hanno evidenziato un distacco che è stato poi mantenuto, sgomberando rapidamente il campo da ogni possibilità di rimonta. Verso le 17 l’aula consiliare e la piazza antistante del comune erano gremite di cittadini ed esponenti politici che hanno atteso il nuovo sindaco, il quale però prima del bagno di folla ha aspettato che uscissero i dati di tutte le sezioni. «Questo è un passaggio epocale - ha esordito a caldo, tra gli applausi -. Dopo tanti anni siamo riusciti a cambiare l’amministrazione della nostra città». Il discorso lo ha tenuto da quella che sarà la sua postazione in aula durante i consigli comunali. «Metto al primo posto - ha detto -, la famiglia, il lavoro, l’amicizia la città e l’onestà. La famiglia perché quello che sono ora lo devo ai miei genitori e alla mia famiglia che mi è stata vicino e mi ha appoggiato. Il lavoro in quanto fonte di soddisfazione e di successi. L’amicizia perché sapevo di avere molti amici, ma durante questa campagna elettorale ho avuto tantissime manifestazioni di persone che mi hanno dimostrato entusiasmo e stima. La città, dal momento che sono cresciuto a San Donato e voglio fare il meglio per questo territorio. L’onestà perché proprio da questo valore ho tratto soddisfazione e forza di continuare». Dopo il primo assaggio ufficiale è stato dato il via ai festeggiamenti. Dompè seduto sul tettuccio di una Fiat Cinquecento decappottabile bianca ha attraversato le vie della città, compiendo il primo tour da sindaco accompagnato da uno strombazzante corteo di macchine. Ma prima di darsi alla pazza gioia ha fatto una duplice promessa, in sintonia con quanto annunciato recentemente riguardo l’impegno «di dare un’identità alla città ad iniziare dai simboli». Ha quindi detto ai propri sostenitori: «Rimetterò il Crocifisso in aula consiliare e darò personalmente la prima picconata agli alberi di ferro». Si è aperta così una nuova pagina per la città di San Donato, che da ieri ha un nuovo sindaco, il quale nelle prossime settimane assumerà ufficialmente le redini, nominando la sua squadra di governo che nei giorni scorsi ha rivelato di avere di fatto già scelto, senza però rilasciare anticipazioni in merito alla futura giunta. Ieri per la Casa della libertà è stata la giornata del trionfo. Una vittoria che questa volta non si è fatta attendere, visto che due ore dopo l’inizio dello spoglio, puntuale si è aperta la parentesi dei festeggiamenti. Giulia Cerboni
Buongiorno a tutti! il vicesindaco milanese de corato (non è la prima volta) ha annunciato (cfr Il Giornale, Epolis) sgomberi a giorni a Chiaravalle. Secondo voi, a che campo si riferisce? Chiaravlle di fronte all'abbazia? quello alle spalle del cimitero? la cascina Grangia? quello degli slavi? quello vicino a Macconago?
Lo chiedo inparticolare all'infaticabile Ettore Fusco, che ringrazio per il suo impegno, ma anche agli altri.
Cordiali saluti
Marco
secondo quel che era emerso la settimana scorsa dall'incontro di Matteo Salvini con il Prefetto dovrebbe essere quello degli slavi. Ma, francamente, non so quale sia.
ciao
Caro Fusco, potrebbe, come già in precedenza, girare la richiesta di Marco e degli abitanti di Chiaravlle a Salvini?
Grazie
Beppe
anche perchè continuo a non capire dove sono questi slavi.
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