mercoledì 17 ottobre 2007

Poasco al voto

Le elezioni per il rinnovo del comitato cittadino saranno in primavera.
L'articolo dal quotidiano "Il Cittadino" è qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Poasco al voto con la carica dei 2mila

Nella prossima primavera un gruppo di oltre 1.900 elettori di Poasco verrà chiamato alle urne per il rinnovo del comitato cittadino. Il presidente del consiglio comunale Luca Compagnone nel corso del consiglio aperto che si è recentemente tenuto nella frazione locale ha infatti annunciato che non solo la squadra di governo di centrodestra ha intenzione di mantenere questo istituto previsto anche nel regolamento comunale, bensì «verrà fatto il possibile per garantire un’alta partecipazione». Ha ricordato infatti che nel 2004 la percentuale di votanti era stata pari a poco più del 17 per cento con la partecipazione di 304 residenti su un totale di allora 1.765 elettori. Pertanto gli obiettivi dei vertici del palazzo in questa nuova pagina che si aprirà per il rinnovo delle cariche, sembrano tesi a sollecitare una collaborazione attiva da parte della popolazione locale che si troverà a scegliere nuovamente i propri rappresentanti che rimarranno in carica per 3 anni. In particolare, il mandato dei rappresentanti ufficiali della comunità di circa 2 mila 600 cittadini si è concluso nel maggio scorso. Pertanto, dopo un periodo in cui gli stessi abitanti di Poasco si sono interrogati circa le intenzioni del nuovo esecutivo riguardo il mantenimento o meno del comitato, l’annuncio ufficiale ha sciolto ogni dubbio in merito, con tanto di primissime indicazioni sulla nuova tappa alle urne. Nei prossimi mesi dovrebbero decollare quindi i preparativi per l’evento che darà alla quota di sandonatesi dell’area decentrata locale l’opportunità di sceglierei loro portavoce. Rappresentanti che avranno il ruolo di tenere alte le istanze che si alzeranno dalla frazione, con potere di intervento riguardo ai problemi della zona anche nel corso dei lavori del consiglio comunale. Del resto, viste le peculiarità di questa porzione locale, l’ingranaggio è stato rodato nel tempo. In passato Poasco si è infatti in più occasioni rivolta al palazzo. In particolare per quanto riguarda i collegamenti, ma anche la sicurezza, nonché la necessità di servizi decentrati. Riprende così quota l’avventura tesa a favorire la partecipazione.

Anonimo ha detto...

Bene, ci sono i tempi per una buona organizzazione, per il comune e per noi cittadini!
Vorrei incominciare a ricordare a tutti quelli che leggono, che IL COMITATO NON E'POLITICO, per questo tutti i cittadini dovrebbero andare a votare. E ricordare agli eventuali candidati DI NON FARE POLITICA, E DI NON FARNE UNA QUESTIONE POLITICA. Il comitato deve agire per conto di ogni cittadino di Poasco.
Buona giornata a tutti,

Ettore Fusco ha detto...

Scusa Vittoria, ma cosa vuol dire non fare politica? La politica è l'Arte di governare le società. Il termine che deriva dal greco polis (città), si applica tanto alla attività di coloro che si trovano a governare (per scelta popolare in democrazia, o per altre ragioni in altri sistemi), quanto al confronto ideale finalizzato all'accesso all'attività di governo o di opposizione. Niente da eccepire quindi per quei politici che svolgono bene le proprie mansioni scevri da qualsivoglia interesse personale o partitico. Ogni cittadino, nel momento in cui decide di candidarsi a guidare anche una sola parte della comunità in cui vive fa politica. La politica è una nobile arte che i nostri rappresentanti nelle istituzioni hanno saputo rendere invisa alla gente. Sempre più spesso, infatti, ci rendiamo conto di essere amministrati da politici disonesti ma, cara Vittoria, la soluzione non è quella di non fare politica, come tu stessa ammonisci, ma quella di fare politica onestamente. Te lo dice un politico onesto (che conosci bene). Scusa per la lezione, non vorrei sembrarti presuntuoso, ma dobbiamo distinguere la professione dal professionista. Il tuo appello lo modificherei con un semplice: CHI SI CANDIDA SI IMPEGNA A FARE GLI INTERESSI DI TUTTI I POASCHESI (anche se dovrebbe essere ovvio).