Indichiamo oggi alcuni articoli di stampa riguardanti la nostra zona:
1)San Donato nella morsa dei ladri Furti a ripetizione di macchine e negli appartamenti
2)IKEA a Sesto Ulteriano: Il nuovo insediamento non porterà solo disagi al traffico
3)Nuovo Inceneritore ad Opera o a Nosedo(allarme della popolazione).
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5 commenti:
San Donato nella morsa dei ladri
Furti a ripetizione di macchine e negli appartamenti
La tenaglia dei furti stringe sulla città, con una serie di nuovi episodi che si sommano all’escalation dei mesi scorsi. Ma se tra novembre e dicembre a tenere alta l’attenzione sono state alcune rapine, a danno di banche e della farmacia di via Triulziana colpita da un doppio blitz, in questo caso l’allarme scatta soprattutto per i furti di auto e le ruberie degli appartamenti, con più episodi concentrati soprattutto nell’area di via Jannozzi. Risale a settimana scorsa il caso di un residente che dopo l’amarezza di aver visto in una notte scomparire l’auto che aveva parcheggiato di fronte ai caseggiati di via Jannozzi, nei giorni successivi è stato avvertito dai carabinieri del ritrovamento della sua vettura in prossimità di Chiaravalle, l’area ai confini di San Donato, dove sono concentrati alcuni stanziamenti di rom e dove è stato anche consumato l’omicidio del sandonatese Salvatore Oliviera, su cui le forze dell’ordine continuano ad indagare. In primo piano torna quindi anche la zona di confine gestita dal comune di Milano, la cui situazione ha già dato filo da torcere in passato, per la presenza di accampamenti di nomadi. A pagarne lo scotto sino ad ora è stata in particolare la vicina frazione sandonatese di Poasco, da cui si sono più volte alzate lamentele. Del resto, in uno sgombero gestito da palazzo Marino avvenuto nell’estate scorsa, le forze dell’ordine tra il cumulo di rifiuti avevano trovato anche della refurtiva, in particolare qualche motorino, insieme ad oggetti che erano finiti un bottino di roba usata. Sempre di competenza meneghina anche il tratto del terminal della metropolitana dove, nonostante il ridimensionamento avvenuto negli anni scorsi del mercatino delle pulci, le ruberie di auto e biciclette sono all’ordine del giorno. Basta del resto pensare che, in attesa del report aggiornato relativo al 2007, in base ai dati del 2006 del totale di 1.600 furti consumati a San Donato, il 40 per cento è avvenuto in quella frangia di confine dove tutti i giorni si concentra cospicuo passaggio e soprattutto dove i pendolari al mattino depositano il proprio mezzo. Ma anche alcuni negozianti ultimamente hanno attraversato momenti difficili. In particolare, i due giovani gestori della jeanseria di via Libertà continuano a tenere affisso all’ingresso del negozio un cartello di denuncia pubblica dei 6 furti e delle 2 rapine subiti in soli 4 anni di attività, con l’intenzione di coinvolgere in un’iniziativa similare anche altri commercianti della zona. Tra i problemi che lamentano, nel loro tratto inserito in un contesto ricco di vetrine, viene segnalata in particolare la carenza di illuminazione, che indubbiamente non va a beneficio della sicurezza. Giulia Cerboni
San Giulianon Il nuovo insediamento non porterà solo disagi al traffico
L’insediamento di un centro Ikea a San Giuliano sarà positivo sul piano occupazionale. Lo ha annunciato l’assessore Lucia Salvato nel corso dell’incontro promosso dal Partito democratico che si è tenuto a Sesto Ulteriano. Se per i residenti la principale preoccupazione è concentrata sulla viabilità, che rischia di andare in tilt con il nuovo insediamento, in base ai dati illustrati dai vertici del comune non dovrebbero comunque mancare le ricadute positive legate all’apertura di un centro del colosso svedese del mobile. In particolare, per quanto riguarda il fronte dell’occupazione, questa nuova insegna della grande distribuzione «porterà 420 nuovi occupati di cui oltre il 70 per cento verranno assunti nel territorio di San Giuliano». Per quanto concerne il problema del traffico, il nuovo piano viabilistico che verrà realizzato dall’Ikea sembra debba trasformarsi in una valida ricetta per risolvere il dilemma di code ed ingorghi. Con l’occasione l’assessore al commercio Sergio Morelli ha infatti spiegato che «la nuova viabilità nelle ore di punta farà scendere il traffico attuale di circa mille unità sia al mattino che al pomeriggio». Insomma, l’allargamento di via Po e le altre strategie che verranno messe in atto con cantieri che correranno paralleli ai lavori di realizzazione del centro commerciale, nell’insieme dovrebbero comportare un risparmio di 2mila auto al giorno. Questo grazie alla realizzazione del sottopasso all’autostrada, nonché alla realizzazione di una nuova rotonda. L’ampliamento di via Po dovrebbe agevolare lo scorrimento delle auto che si concentrano tutti i giorni nella zona produttiva di Sesto Ulteriano, che oltre all’importante quota di aziende, si appresta ad ospitare dunque un nuovo punto di riferimento per gli acquisti. Gli abitanti della zona hanno ribadito nell’occasione l’esigenza di avere aree pedonali, nonché adeguate informazioni in merito ad un intervento di tale portata e piste ciclabili di collegamento con San Giuliano
Giu. Cer.
L'inceneritore si farà. Forse... Là, nelle campagne del sud Milano, a pochi passi dal Carcere di Opera, o in quel di Nosedo. I cittadini tremano, i politici litigano. E lo grande spauracchio si avvicina.
Bisogna organizzare una gigantesca mobilitazione per impedire che l'inceneritore venga costruito in questa nostra zona,perché è qui da noi che vogliono farlo.Vedo che il blog ha iniziato a parlarne.Grazie!Continuiamo ad informare i cittadini!!!!!!!
Ciao, in merito all'inceneritore sarebbe utile informarsi bene dandone notizia a tutti su cosa è, a cosa serve, i danni che provoca e gli eventuali vantaggi. Incominciamo a dare notizie qua sul blog, e vediamo gli interventi.. Che ve ne pare?
Vogliono costruire l'inceneritore a circa 1500/2000 metri in linea d'aria da Poasco.
Dal punto di vista scientifico, non esiste nessuna soglia di tollerabilità né per la diossina (quella con quattro atomi di cloro nella molecola, tipica dell'inceneritore) né per le nanopolveri inorganiche. Se non si vuole cadere nei soliti discorsi da ciarlatano con cui i nostri amministratori cercano di approfittare dell'ignoranza, della pigrizia e della buona fede di molti, non è assolutamente possibile stabilire una "distanza di sicurezza" da impianti che generino questi veleni, ma è ovvio che più si sta vicini alla fonte (e non si parla di poche centinaia di metri soltanto), peggio è. Dunque, permettere non solo di abitare in zone del genere ma, addirittura, di costruire è qualcosa che lascia a dir poco di stucco. Purtroppo, un curiosissimo concetto di "democrazia" ha fatto sì che un'iniziativa, pur per tanti versi lodevole, come Wikipedia venisse, e ancora spesso venga, scambiata dalla maggior parte della gente come uno strumento scientificamente autorevole, cosa che, per motivi facilmente intuibili, non può essere. Le informazioni che passano in quell'ambito non sono sottoposte ad alcun controllo ed è estremamente facile manipolarle, cosa che chi ha interesse a fare fa. Per quanto riguarda la voce "nanopolvere", l'estensore dell'articolo ha fatto un bel po' di confusione, non rendendosi conto di non aver capito, tra le altre cose che gli sfuggono, il problema della biodegradabilità delle particelle inorganiche. Chi si occupa di ricerca di nanopatologia è perfettamente al corrente del fatto che la stragrande maggioranza di queste particelle è, in termini pratici, eterna ed affermare che queste perdono influenza (resta misterioso di quale influenza si tratti) a 150 metri dalla fonte è a dir poco ridicolo. Dal punto di vista legale, si può tranquillamente agire contro i nostri politici che continuano imperturbabili a delinquere, sicuri dell'impunità che noi garantiamo loro. E' di pochi giorni fa l'ennesima condanna subita dall'Italia da parte della Corte europea di giustizia perché da noi si fanno o s'ingrandiscono gl'inceneritori senza sentire il parere della popolazione e senza studi credibili di valutazione d'impatto ambientale. La condanna, in quel caso, fu erogata per quanto avvenuto a Brescia, ma a Modena si fa esattamente la stessa cosa. Purtroppo, noi siamo bravissimi a scendere in piazza a manifestare per poi finire la serata in pizzeria. Se fossimo un popolo un po' meno superficiale, faremmo meno chiasso e porteremmo in tribunale gli amministratori che ci avvelenano!
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