sabato 9 febbraio 2008
Cosa dicono degli inceneritori i medici di famiglia ?
Dal Notiziario FIMMG - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale.
“ Gli inceneritori di ultima generazione con le loro alte temperature nei forni contribuiscono grandemente alla immissione nell’ambiente di polveri finissime che costituiscono un rischio sanitario ben più grave delle note polveri PM10. L’incenerimento dei rifiuti, fra tutte le tecniche di smaltimento, è quella più dannosa per l’ambiente e per la salute umana...
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“ Gli inceneritori di ultima generazione con le loro alte temperature nei forni contribuiscono grandemente alla immissione nell’ambiente di polveri finissime che costituiscono un rischio sanitario ben più grave delle note polveri PM10. L’incenerimento dei rifiuti, fra tutte le tecniche di smaltimento, è quella più dannosa per l’ambiente e per la salute umana. Gli inceneritori producono ceneri (sono un terzo del peso dei rifiuti in ingresso e si devono smaltire in discariche speciali) e immettono nell’atmosfera milioni di metri cubi al giorno di fumi inquinanti, contenenti polveri grossolane (PM10) e fini (PM2,5) costituite da nanoparticelle di metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine, estremamente pericolose perché persistenti e accumulabili negli organismi viventi.
Queste “nanopolveri”, sfuggendo ai filtri dell’inceneritore, non vengono nemmeno rilevate dagli attuali sistemi di monitoraggio delle emissioni degli inceneritori e non sono previste dai limiti di legge cui gli impianti devono sottostare. Inoltre a fronte di emissioni cancerogene identificate da tempo dai ricercatori (diossine, furani, metalli pesanti) gli inceneritori emettono centinaia di sostanze di cui è sconosciuto l’impatto sulla salute umana, così come risultano non ancora indagati gli effetti della combinazione di vari inquinanti.
Ogni processo di combustione produce particolato. Se è vero che la natura è produttrice di queste polveri (vulcani), è pure vero che le polveri di origine naturale costituiscono una frazione minoritaria del totale che oggi si trova in atmosfera.
È l’uomo il grande produttore di particolato, soprattutto quello più fine: più elevata è la temperatura alla quale un processo di combustione avviene, minore è la dimensione delle particelle che ne derivano.
Si tratta di particelle inorganiche, non biodegradabili né biocompatibili. La combustione trasforma anche i rifiuti innocui, come imballaggi e scarti di cibo, in composti tossici e pericolosi, sotto forma di emissioni gassose, polveri fini, ceneri volatili e residue che richiedono costosi sistemi per la neutralizzazione e lo stoccaggio.
Perciò è opportuno che si incentivi una politica della produzione, raccolta differenziata, riciclaggio, recupero dei rifiuti. Le micro e nanoparticelle, prodotte in qualsiasi modo, una volta entrate nell’organismo innescano tutta una serie di reazioni che possono tramutarsi in malattie.
Le forme patologiche più comuni sono le neoplasie, ma ci sono anche malformazioni fetali, malattie infiammatorie allergiche e perfino neurologiche.
L’incenerimento dei rifiuti è inoltre il sistema più costoso per lo smaltimento dei rifiuti e tutti gli italiani, a loro insaputa, pagano generosi incentivi a suo sostegno.
Il 7% dell’importo della bolletta elettrica che pagano è infatti devoluto, sotto forma di sussidi, anche alla costruzione degli inceneritori: basta prendere una fattura dell’ENEL per leggere, sul retro, nella parte delle varie voci e costi: “Componente A3 - Costruzione impianti fonti rinnovabili”. La somma che compare a fianco viene devoluta ai gestori di inceneritori di rifiuti perché, la legge italiana assimila alle varie fonti energetiche rinnovabili non fossili, quali l’eolica ed il solare, quella ricavata dall’incenerimento di ogni tipologia di rifiuti urbani ed industriali.
Oltre a questa fetta di incentivi prelevati dalle tasche degli utenti, i gestori degli inceneritori ricevono, da parte dello Stato, altri sussidi.
L’Italia è quindi l’unico Stato europeo che finanzia l’incenerimento dei rifiuti.
Tutti gli altri Stati membri (Austria, Belgio, Danimarca, Germania)impongono ai gestori di inceneritori di pagare una tassa per ogni tonnellata di rifiuti bruciati, disincentivando l’incenerimento dei rifiuti”.
Dal Notiziario FIMMG - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, maggio 2006
E' nostro diritto e nostro dovere proteggere noi stessi, i nostri cari, i nostri amici e il nostro terrirorio dalla scigura ambientale e sanitaria che si verificherebbe nel caso fosse costruito un termovalorizzatore in zona Sud Milano.
L'articolo 32 della Costituzione Italiana sancisce infatti che:
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività..."
I primi a scongiurare tale scempio dovrenbbero essere i nostri rappresentanti politici (dipendenti della collettività stipendiati dai cittadini) Molte volte però sembrano dimenticarsene e faremo per tanto di tutto per ricordagli ciò che devono garantirci.
Ecco alcune operazioni molto semplici e chiare che ognuno di noi può svolgere per contribuire a far cambiare idea al Comune di Milano, alla Regione, alla Provincia e per convincere l'Amministrazione operese ad essere apertamente e intransigentemente al fianco dei suoi cittadini e lontana da logiche di partito:
1. Firmare la petizione online
2. Parlare a più persone possibili del problema
3. Portare più persone possibili su questo sito
4. Diffondere (stampando e inviando via mail a conoscenti) il volantino (link: NoInceneritore.pdf)
5. Votare alle prossime amministrative il candidato più chiaramente e apertemente contario al progetto (e per niente fatalista o possibilista)
6. Scrivere una mail e/o una lettera al sindaco del proprio comune, a canditati sindaci, alla Provincia, al Comune di Milano e alla Regione Lombardia.
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