La Sicurezza e La Legalità-Il Problema della Copertura ADSL-Inceneritori NO,Differenziata SI-Le Segnalazioni Dei Cittadini-Il primo blog di SDM online dal 2001
Ci sarà un incontro alla Cascina VENERDI 14 MARZO ALLE ORE 21,00
Vi aspettiamo numerosi, perchè la Cascina è interesse di tutti, la Cascina sono le nostre tradizioni, e la storia si fa con le esperienze del passato. COMITATO DI QUARTIERE
Ci sarò anche io all'iniziativa in difesa della Cascina,venerdì sera. Ma per favore dobbiamo avere tutti maggiore sensibilità ed attenzione alla salute dei cittadini e dei nostri figli.Non è possibile nel 2008 riscaldare le case con i caminetti e con la legna perché,oltre che vietato,quel fumo fa male(molto male!) alla salute di chi abita intorno.Se in cascina non hanno una caldaietta a metano(che inquina 200 volte di meno),facciamo una colletta e gliela compriamo noi. Grazie!
é quasi mezzanotte e da quel camino della cascina viene fuori un fumo allucinante e tanta puzza.mario hai ragione,bisogna civilizzarsi.mi associo alla tua idea.e comunque é ora di finirla con questo inquinamento assurdo.sembra quasi di averci l'inceneritore in cascina.
Se ci tolgono anche la cascina, rischiamo di veramente ritrovarci in un quartiere dormitorio». L’esponente del comitato di Poasco, Luigi Paltrinieri, spiega così i motivi che hanno spinto la delegazione locale ad attivarsi tempestivamente, organizzando un incontro pubblico dedicato a cascina Ronco. L’appuntamento, che sarà ospitato nella stessa cascina, è fissato per la serata di venerdì a partire dalle 21. «Per il momento l’obiettivo è teso a sensibilizzare la collettività sui problemi esistenti - spiega -. Del resto, si tratta di un bene storico, che contribuisce a dare un’identità al contesto residenziale che negli ultimi anni è cresciuto con l’arrivo di nuove famiglie. La cascina inoltre rappresenta un punto di riferimento anche di carattere sociale, in un contesto che offre molte occasioni di aggregazione, dove la gente può incontrarsi, dialogare, trascorrere qualche ora in compagnia. È il motivo per cui cascina Ronco riveste un significato particolare per noi cittadini di Poasco». È già in circolazione un volantino di protesta, in cui si legge: «Non distruggiamo la memoria a favore di interessi privati». E ancora: «Ombra delle ruspe sulla cascina». Poche frasi di impatto che mettono in evidenza l’intenzione del comitato di scendere in campo, con iniziative e altre azioni tese alla tutela di quello che viene considerato un gioiello del territorio . Lo dicono a chiare lettere gli stessi rappresentanti dei cittadini nel passaggio della nota divulgata, in cui si legge: «La comunità di Poasco vuole interagire per salvaguardare una parte importante della nostra storia
Nuove nubi su cascina Ronco. In primo piano, un bene a cui la comunità di San Donato si è mostrata particolarmente affezionata, con 4mila cittadini che in un recente passato hanno siglato la petizione a tutela di questo patrimonio della frazione di Poasco. Ma sembra che sull’antico esempio di cascina lombarda, perfettamente funzionante, tornino ad incombere delle minacce che stanno alzando la preoccupazione della famiglia di conduttori agricoli Villa, presenti in questo suggestivo angolo di Poasco da molti anni. In particolare, la struttura cinquecentesca apparteneva all’Ipab, poi è stata venduta ad una società immobiliare. Negli ultimi anni in più occasioni la vita tranquilla che segue il ritmo delle stagioni è stata scossa da qualche terremoto che ha fatto temere il rischio di mire edificatorie da parte della proprietà. Ed ora, anche se nel contempo sull’edificio è stato posto un vincolo della soprintendenza ai beni culturali e architettonici, gli stessi Villa illustrano un clima di particolare tensione. «Per noi questa cascina vuol dire moltissimo - racconta Alessandra Villa, che per il momento preferisce non entrare nel merito dei rapporti con la proprietà -. Soprattutto, questo è un bene che abbiamo voluto tenere a disposizione della collettività. Lo dimostra il teatro di stalla, e lo confermano le feste, gli incontri, l’entusiasmo per l’attivazione dell’antico mulino. In alcune occasioni abbiamo aperto i cancelli a un migliaio di persone. Il primo segnale preoccupante si è tradotto con il recente tentativo di vietare la presenza di pubblico e di eventi, anche se noi siamo decisi a fare il possibile per continuare a garantire opportunità di aggregazione, con lo stesso entusiasmo che ci ha portato a condividere questi bellissimi spazi con un pubblico fatto di amici, di persone che una volta che vengono ad una manifestazione, ci tornano. Purtroppo, questo non è l’unico problema. È già stata fatta una perizia, a cui dobbiamo rispondere con un’altra perizia». La matassa è ingarbugliata. «Per rispetto della controparte, per il momento non mi voglio addentrare nella vicenda - conclude la signora Villa -. Ma dal momento che c’è anche un vincolo che tutela questa cascina, chiedo solo alle istituzioni di esserci vicine, in quanto in gioco c’è un complesso che fa parte della storia del territorio. Ad oggi è un esempio che continua a essere punto di attrattiva e visite. Gli stessi cittadini di San Donato ci stanno continuando a fornire grande supporto, ma in questo momento abbiamo bisogno di una corale attenzione, a salvaguardia di un pezzo di tradizione che fa parte da sempre dello scenario del Sudmilano». Giulia Cerboni
raga,bisogna sostenere e difendere la cascina perchè è veramente un bel posto,pieno di storia e tradizione.hanno ragione quelli che fanno notare che la cascina deve vivere ma non inquinare,per cui difendiamola e rendiamola più ecologica:niente più fumi neri ma un bell'impianto fotovoltaico. così salviamo un pezzo di storia e la rendiamo ecocompatibile(senza più intossicarci). ok?
Ma siete sicuri che i fumi provengano dalla cascina? A me pare che sia quella costruzione prima della cascina,al n 1 di via ronco,non so se faccia parte della cascina.
Non se ne può più...sarà che il vento tira sempre di qua ma in quella cascina hanno costruito un vero inceneritore.Devo stare con le finestre chiuse anche con questa bella giornata per evitare di respirare la loro porcheria.Accidenti. Ma nessuno può far nulla?
Io ci sto a fare la colletta,gli compriamo una caldaia a metano,se davvero non possono permettersela, e così risolviamo il problema del fumo molesto,ok? Vedo che diana(non solo lei!) si è davvero arrabbiata,in questo modo risolviamo tutto.
Non se ne può più...sarà che il vento tira sempre di qua o che tira di la ma in quella cascina hanno costruito un vero inceneritore. Devo stare con le finestre chiuse anche con questa bella giornata per evitare di respirare la loro porcheria.Accidenti. Ma nessuno può far nulla? NO!!!
ma ti sei svegliata adesso sarà vent'anni che va quel camino tu da quanto vivi qui? non lo avevi visto prima? se non c'era il blog? ti vedavamo al tg delle 20,00 a lamentarti del camino che fuma e chiudi le finestre che in campagna ci sono le zanzare
No,no ragazzi. La soluzione non è di chiudere le finestre. Quel camino è inquinante e deve essere chiuso. Ci sono leggi severe contro l'inquinamento e se queste non vengono rispettate civilmente interverranno le autorità competenti a chiuderlo. Ci mancherebbe altro che Diana o chiunque debba chiudere le finestre per non avvelenarsi. La cascina è giusto difenderla e tutelarla,ma quel camino deve essere chiuso entro brevissimo tempo. Poi se c'è un problema economico per dotarsi di un impianto a norma interverrà il comune o facciamo una colletta.
Venerdi sera, grande testimonianza di solidarietà da parte di tantissime persone che amano la storia, la cultura e le grandi tradizioni, insomma la nostra Cascina! Aspettiamo con ansia di vedere il filmato su Recsando.TV su quanto è stato detto durante la serata. Giù le mani dalla Cascina! cdn
Giovani coppie residenti,ragazzini che possono giocare liberamente,ampi spazi verdi e nessun problema di traffico automobilistico. Una situazione gradita ed apprezzata da chi ha scelto di abitare a Poasco. Poasco,alle porte di Milano,è il nostro borgo. A pochi metri dalla metropoli meneghina eppure immersa in una dimensione gradevole e leggera di campagna e di cascine.
13 commenti:
Ci sarà un incontro alla Cascina VENERDI 14 MARZO ALLE ORE 21,00
Vi aspettiamo numerosi, perchè la Cascina è interesse di tutti, la Cascina sono le nostre tradizioni, e la storia si fa con le esperienze del passato.
COMITATO DI QUARTIERE
Ci sarò anche io all'iniziativa in difesa della Cascina,venerdì sera.
Ma per favore dobbiamo avere tutti maggiore sensibilità ed attenzione alla salute dei cittadini e dei nostri figli.Non è possibile nel 2008 riscaldare le case con i caminetti e con la legna perché,oltre che vietato,quel fumo fa male(molto male!) alla salute di chi abita intorno.Se in cascina non hanno una caldaietta a metano(che inquina 200 volte di meno),facciamo una colletta e gliela compriamo noi.
Grazie!
é quasi mezzanotte e da quel camino della cascina viene fuori un fumo allucinante e tanta puzza.mario hai ragione,bisogna civilizzarsi.mi associo alla tua idea.e comunque é ora di finirla con questo inquinamento assurdo.sembra quasi di averci l'inceneritore in cascina.
Se ci tolgono anche la cascina, rischiamo di veramente ritrovarci in un quartiere dormitorio». L’esponente del comitato di Poasco, Luigi Paltrinieri, spiega così i motivi che hanno spinto la delegazione locale ad attivarsi tempestivamente, organizzando un incontro pubblico dedicato a cascina Ronco. L’appuntamento, che sarà ospitato nella stessa cascina, è fissato per la serata di venerdì a partire dalle 21. «Per il momento l’obiettivo è teso a sensibilizzare la collettività sui problemi esistenti - spiega -. Del resto, si tratta di un bene storico, che contribuisce a dare un’identità al contesto residenziale che negli ultimi anni è cresciuto con l’arrivo di nuove famiglie. La cascina inoltre rappresenta un punto di riferimento anche di carattere sociale, in un contesto che offre molte occasioni di aggregazione, dove la gente può incontrarsi, dialogare, trascorrere qualche ora in compagnia. È il motivo per cui cascina Ronco riveste un significato particolare per noi cittadini di Poasco». È già in circolazione un volantino di protesta, in cui si legge: «Non distruggiamo la memoria a favore di interessi privati». E ancora: «Ombra delle ruspe sulla cascina». Poche frasi di impatto che mettono in evidenza l’intenzione del comitato di scendere in campo, con iniziative e altre azioni tese alla tutela di quello che viene considerato un gioiello del territorio . Lo dicono a chiare lettere gli stessi rappresentanti dei cittadini nel passaggio della nota divulgata, in cui si legge: «La comunità di Poasco vuole interagire per salvaguardare una parte importante della nostra storia
Nuove nubi su cascina Ronco. In primo piano, un bene a cui la comunità di San Donato si è mostrata particolarmente affezionata, con 4mila cittadini che in un recente passato hanno siglato la petizione a tutela di questo patrimonio della frazione di Poasco. Ma sembra che sull’antico esempio di cascina lombarda, perfettamente funzionante, tornino ad incombere delle minacce che stanno alzando la preoccupazione della famiglia di conduttori agricoli Villa, presenti in questo suggestivo angolo di Poasco da molti anni. In particolare, la struttura cinquecentesca apparteneva all’Ipab, poi è stata venduta ad una società immobiliare. Negli ultimi anni in più occasioni la vita tranquilla che segue il ritmo delle stagioni è stata scossa da qualche terremoto che ha fatto temere il rischio di mire edificatorie da parte della proprietà. Ed ora, anche se nel contempo sull’edificio è stato posto un vincolo della soprintendenza ai beni culturali e architettonici, gli stessi Villa illustrano un clima di particolare tensione. «Per noi questa cascina vuol dire moltissimo - racconta Alessandra Villa, che per il momento preferisce non entrare nel merito dei rapporti con la proprietà -. Soprattutto, questo è un bene che abbiamo voluto tenere a disposizione della collettività. Lo dimostra il teatro di stalla, e lo confermano le feste, gli incontri, l’entusiasmo per l’attivazione dell’antico mulino. In alcune occasioni abbiamo aperto i cancelli a un migliaio di persone. Il primo segnale preoccupante si è tradotto con il recente tentativo di vietare la presenza di pubblico e di eventi, anche se noi siamo decisi a fare il possibile per continuare a garantire opportunità di aggregazione, con lo stesso entusiasmo che ci ha portato a condividere questi bellissimi spazi con un pubblico fatto di amici, di persone che una volta che vengono ad una manifestazione, ci tornano. Purtroppo, questo non è l’unico problema. È già stata fatta una perizia, a cui dobbiamo rispondere con un’altra perizia». La matassa è ingarbugliata. «Per rispetto della controparte, per il momento non mi voglio addentrare nella vicenda - conclude la signora Villa -. Ma dal momento che c’è anche un vincolo che tutela questa cascina, chiedo solo alle istituzioni di esserci vicine, in quanto in gioco c’è un complesso che fa parte della storia del territorio. Ad oggi è un esempio che continua a essere punto di attrattiva e visite. Gli stessi cittadini di San Donato ci stanno continuando a fornire grande supporto, ma in questo momento abbiamo bisogno di una corale attenzione, a salvaguardia di un pezzo di tradizione che fa parte da sempre dello scenario del Sudmilano». Giulia Cerboni
raga,bisogna sostenere e difendere la cascina perchè è veramente un bel posto,pieno di storia e tradizione.hanno ragione quelli che fanno notare che la cascina deve vivere ma non inquinare,per cui difendiamola e rendiamola più ecologica:niente più fumi neri ma un bell'impianto fotovoltaico.
così salviamo un pezzo di storia e la rendiamo ecocompatibile(senza più intossicarci).
ok?
Ma siete sicuri che i fumi provengano dalla cascina?
A me pare che sia quella costruzione prima della cascina,al n 1 di via ronco,non so se faccia parte della cascina.
Non se ne può più...sarà che il vento tira sempre di qua ma in quella cascina hanno costruito un vero inceneritore.Devo stare con le finestre chiuse anche con questa bella giornata per evitare di respirare la loro porcheria.Accidenti.
Ma nessuno può far nulla?
Io ci sto a fare la colletta,gli compriamo una caldaia a metano,se davvero non possono permettersela, e così risolviamo il problema del fumo molesto,ok?
Vedo che diana(non solo lei!) si è davvero arrabbiata,in questo modo risolviamo tutto.
Non se ne può più...sarà che il vento tira sempre di qua o che tira di la ma in quella cascina hanno costruito un vero inceneritore. Devo stare con le finestre chiuse anche con questa bella giornata per evitare di respirare la loro porcheria.Accidenti.
Ma nessuno può far nulla? NO!!!
ma ti sei svegliata adesso sarà vent'anni che va quel camino tu da quanto vivi qui? non lo avevi visto prima? se non c'era il blog? ti vedavamo al tg delle 20,00 a lamentarti del camino che fuma e chiudi le finestre che in campagna ci sono le zanzare
No,no ragazzi.
La soluzione non è di chiudere le finestre.
Quel camino è inquinante e deve essere chiuso.
Ci sono leggi severe contro l'inquinamento e se queste non vengono rispettate civilmente interverranno le autorità competenti a chiuderlo.
Ci mancherebbe altro che Diana o chiunque debba chiudere le finestre per non avvelenarsi.
La cascina è giusto difenderla e tutelarla,ma quel camino deve essere chiuso entro brevissimo tempo.
Poi se c'è un problema economico per dotarsi di un impianto a norma interverrà il comune o facciamo una colletta.
Venerdi sera, grande testimonianza di solidarietà da parte di tantissime persone che amano la storia, la cultura e le grandi tradizioni, insomma la nostra Cascina!
Aspettiamo con ansia di vedere il filmato su Recsando.TV su quanto è stato detto durante la serata.
Giù le mani dalla Cascina!
cdn
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