venerdì 31 agosto 2007

Poasco/San Donato:Cancellati i bus “a chiamata”

Troppo elevato il costo per il servizio dei bus “a chiamata”, istituito nel dicembre scorso dalla vecchia amministrazione.
Così il neo sindaco Dompè lo cancella: da lunedì 250 utenti resteranno a piedi.(Articolo tratto da Il Cittadino del 31 agosto 2007).
Nei commenti l'articolo integrale

2 commenti:

Anonimo ha detto...

San Donato
L’opposizione insorge e accusa l’esecutivo di non aver individuato valide soluzioni alternative per gli utenti
Il “chiamabus” è arrivato al capolinea
È un servizio troppo oneroso e la giunta Dompé lo sospende

San Donato Da lunedì i 250 utenti del “chiamabus” rimarranno a piedi. È il capogruppo dei Verdi Marco Menichetti a puntare l’attenzione su questo tempestivo cambio di rotta messo in atto dall’esecutivo di centrodestra guidato da Mario Dompé. La notizia è iniziata a rimbalzare nei giorni scorsi a seguito di alcuni cartelli affissi in prossimità delle fermate in cui viene annunciata la sospensione del servizio. In particolare, il bus a chiamata era entrato un funzione nel dicembre scorso nell’ambito di una ristrutturazione dei trasporti locali, in cui tra gli aggiustamenti messi in campo era stato previsto questo collegamento che sino ad ora ha fornito risposta, negli orari di punta, alle esigenze di spostamento dei residenti di alcuni quartieri con ben poche alternative a disposizione. Ne hanno ad esempio beneficiato zone come Bolgiano, Di Vittorio, Pascoli e Poasco nell’ambito di un ampliamento messo in atto nei mesi successivi. Un progetto che dal fronte politico aveva immediatamente collezionato dissensi. L’allora opposizione aveva in particolare attaccato il costo, pari a 180mila euro all’anno, di questa soluzione per i collegamenti interni alla città, contestando il fatto che il bus in questione circolava con pochi passeggeri a bordo. Nel frattempo l’ex giunta di centrosinistra aveva aderito al bando della provincia dove era in gioco un contributo di 100mila euro, imbarcandosi così in un iter che attende ancora un “segnale” da parte di palazzo Isimbardi. L’intenzione allora manifestata puntava ad un’estensione delle aree servite da questo bus da utilizzare previa prenotazione. Ma progetti a parte, un occhio va anche ai numeri. Gli utenti iscritti che a rotazione utilizzavano il mezzo, in base al conteggio delle iscrizioni, negli ultimi tempi aveva raggiunto il tetto di 250 passeggeri, per la maggior parte anziani e giovanissimi non ancora in età per ottenere la patente, che si alternavano in base alle necessità.
Il capitolo già oggetto di attacchi sferrati dal centrodestra in campagna elettorale, ora finisce nel mirino dell’attuale opposizione. «Innanzitutto la cittadinanza rispetto ad una scelta di questo genere doveva essere avvertita a tempo debito, senza sorprese - rimarca Menichetti -. Inoltre rimane un problema aperto, dal momento che questo taglio è stato definito senza fornire un’alternativa a coloro che improvvisamente si troveranno a piedi».
Per il momento quindi, in questa fase in cui la città sta lentamente rincominciando a funzionare a pieno ritmo, rimane una parentesi aperta, con una serie di quartieri rimasti privi di mezzi pubblici. Fette di città che per una manciata di mesi hanno sperimentato un servizio il cui conto, in una valutazione costi - benefici, è stato ritenuto evidentemente troppo salato per le casse municipali.
Giulia Cerboni

Anonimo ha detto...

Complimenti a dompè e alla sua giunta di centrodestra....giuseppe