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mercoledì 14 novembre 2007
Il parroco di Sesto Ulteriano si è spento nel suo letto: aveva 70 anni
Nella notte tra lunedì e ieri si è spento il parroco di Sesto Ulteriano don Stefano Maldifassi. Ieri mattina lo hanno trovato morto nel suo letto: probabilmente a stroncarlo è stato un infarto. La notizia, che nelle ore è successive si è diffusa rapidamente per il territorio, ha generato un’atmosfera di dolore e tristezza. Lo conoscevano tutti e tutti gli volevano bene. Il 5 dicembre avrebbe compiuto 70 anni, di cui gli ultimi 24 trascorsi alla guida della parrocchia locale a cui si era dedicato con inesauribile entusiasmo e spirito di iniziativa. Ha saputo stare a fianco dei bambini, delle famiglie, degli anziani, di coloro che avevano più bisogno. Il suo entusiasmo traspariva dalla disponibilità che aveva verso tutti coloro che gli si avvicinavano. La passione che metteva in tutto ciò che organizzava, la si leggeva nelle e-mail, sempre cariche di affetto, indirizzate ai suoi parrocchiani, che di tanto in tanto inviava ad un sempre più alto numero di affezionati. Era arrivato a Sesto Ulteriano, dopo un’esperienza trascorsa a Quarto Oggiaro: ne parlava spesso, facendo riferimento alle difficoltà, ma anche alle soddisfazioni riscosse nel corso di un’attività pastorale svolta in un realtà non facile, soprattutto a quei tempi. Ieri, nella sua casa è stata allestita la camera ardente, con un ininterrotto viavai di gente che è entrata per una visita di cordoglio dalla stessa porta che per 24 anni è rimasta aperta a tutti coloro che avevano bisogno. Gli abitanti della frazione conservano bellissimi ricordi di don Maldifassi: l’inaugurazione del nuovo oratorio, i campeggi, i momenti conviviali, le feste, ma soprattutto i fedeli portano nel cuore la sua umanità e la sua capacità di aggregare le persone in un forte concetto di comunità e collaborazione. Nel tempo l’oratorio si è trasformato in un punto di riferimento vivace e partecipato, ricoprendo il ruolo di “cuore pulsante” della frazione. Un suo parrocchiano, ieri pomeriggio ha rilasciato commosso una breve testimonianza. «Don Maldifassi - ha detto -, è stato capace di avvicinare alla chiesa persone che non ci andavano. Credo che questo sia sufficiente per descrivere la sua capacità di comunicare e di stare con le persone». Proprio in queste settimane aveva iniziato il tradizionale giro di benedizione delle case. Lunedì sera i parrocchiani che lo hanno visto per l’ultima volta dicono di averlo trovato bene: solo qualche colpo di tosse stagionale, a cui peraltro andava soggetto con l’arrivo dei primi freddi. La sua improvvisa morte ha sconvolto l’intera frazione, dove ieri mattina è calato un sentito e partecipato clima di lutto. I funerali verranno celebrati nella giornata di domani alle 15.30 presso la chiesa di Sesto Ulteriano. Giulia Cerboni
La frazione di Sesto Ulteriano ai funerali di don Maldifassi.
In una chiesa gremita di persone riunite in un composto dolore, ieri si sono tenuti i funerali del parroco di Sesto Ulteriano don Stefano Maldifassi, stroncato da un improvviso malore. Alla cerimonia ha partecipato praticamente l’intera frazione: quando la chiesa era ormai assiepata, si è riempita anche la piazzetta adiacente l’ingresso, dove sono stati posizionati alcuni ripetitori che hanno permesso ai fedeli di seguire la funzione a cui ha preso parte un gruppo di oltre venti sacerdoti. «Io mi immagino che don Maldifassi abbia aperto gli occhi nelle braccia del Padre - ha spiegato nell’omelia il vicario episcopale don Mario Delpini -. Lui che amava l’arte e la bellezza sarà rimasto affascinato davanti ad una bellezza superiore ad ogni attesa». Rivolgendosi ad una comunità che ha cercato il conforto nella fede, monsignor Delpini, ha ricordato: «Anche la morte di un prete fa parte di un ministero. Io credo che questa morte aiuterà a capire la vita e a conservare la memoria». È stato ricordato come «un servitore di Dio che è rimasto giovane, povero e libero». La gente ha ascoltato attenta, in silenzio, commossa. Tra i gesti spontanei che in questi giorni la popolazione di Sesto Ulteriano ha voluto dedicare al parroco che per 24 anni ha saputo stare vicino a tutti, dando un esempio di umanità che è rimasto nel cuore di un’intera comunità, ieri in chiesa durante la celebrazione gli sguardi cadevano su un cartellone in cui si leggeva: “Grazie per l’amore gratuito che ci hai donato e insegnato”. Poche righe in cui si è riconosciuta la gente che si porta dentro gli insegnamenti e gli esempi lasciati dal loro parroco nel corso del suo cammino pastorale nella frazione. Il patrimonio spirituale di cui ha parlato monsignor Delpini è infatti tutto l’amore che don Maldifassi, deceduto improvvisamente nella notte tra lunedì e martedì, ha lasciato nei cuori dei parrocchiani. Il cammino di don Stefano è ricco di tappe che gli stessi fedeli avevano sotto gli occhi tutti i giorni, a partire dall’entusiasmo con cui ha saputo aggregare le persone in un altro concetto di comunità. Un segnale che ieri pomeriggio ha trovato riscontro concreto nella gente che si è riunita insieme in preghiera, condividendo un lutto che ha profondamente colpito la popolazione di Sesto Ulteriano. Nella missiva di cordoglio che il cardinale Dionigi Tettamanzi ha inviato nell’occasione, è stato ricordato anche l’impegno sacerdotale nella pastorale d’insieme e l’assidua presenza di don Maldifassi negli incontri del decanato.Giulia Cerboni
Giovani coppie residenti,ragazzini che possono giocare liberamente,ampi spazi verdi e nessun problema di traffico automobilistico. Una situazione gradita ed apprezzata da chi ha scelto di abitare a Poasco. Poasco,alle porte di Milano,è il nostro borgo. A pochi metri dalla metropoli meneghina eppure immersa in una dimensione gradevole e leggera di campagna e di cascine.
3 commenti:
Nella notte tra lunedì e ieri si è spento il parroco di Sesto Ulteriano don Stefano Maldifassi. Ieri mattina lo hanno trovato morto nel suo letto: probabilmente a stroncarlo è stato un infarto. La notizia, che nelle ore è successive si è diffusa rapidamente per il territorio, ha generato un’atmosfera di dolore e tristezza. Lo conoscevano tutti e tutti gli volevano bene. Il 5 dicembre avrebbe compiuto 70 anni, di cui gli ultimi 24 trascorsi alla guida della parrocchia locale a cui si era dedicato con inesauribile entusiasmo e spirito di iniziativa. Ha saputo stare a fianco dei bambini, delle famiglie, degli anziani, di coloro che avevano più bisogno. Il suo entusiasmo traspariva dalla disponibilità che aveva verso tutti coloro che gli si avvicinavano. La passione che metteva in tutto ciò che organizzava, la si leggeva nelle e-mail, sempre cariche di affetto, indirizzate ai suoi parrocchiani, che di tanto in tanto inviava ad un sempre più alto numero di affezionati. Era arrivato a Sesto Ulteriano, dopo un’esperienza trascorsa a Quarto Oggiaro: ne parlava spesso, facendo riferimento alle difficoltà, ma anche alle soddisfazioni riscosse nel corso di un’attività pastorale svolta in un realtà non facile, soprattutto a quei tempi. Ieri, nella sua casa è stata allestita la camera ardente, con un ininterrotto viavai di gente che è entrata per una visita di cordoglio dalla stessa porta che per 24 anni è rimasta aperta a tutti coloro che avevano bisogno. Gli abitanti della frazione conservano bellissimi ricordi di don Maldifassi: l’inaugurazione del nuovo oratorio, i campeggi, i momenti conviviali, le feste, ma soprattutto i fedeli portano nel cuore la sua umanità e la sua capacità di aggregare le persone in un forte concetto di comunità e collaborazione. Nel tempo l’oratorio si è trasformato in un punto di riferimento vivace e partecipato, ricoprendo il ruolo di “cuore pulsante” della frazione. Un suo parrocchiano, ieri pomeriggio ha rilasciato commosso una breve testimonianza. «Don Maldifassi - ha detto -, è stato capace di avvicinare alla chiesa persone che non ci andavano. Credo che questo sia sufficiente per descrivere la sua capacità di comunicare e di stare con le persone». Proprio in queste settimane aveva iniziato il tradizionale giro di benedizione delle case. Lunedì sera i parrocchiani che lo hanno visto per l’ultima volta dicono di averlo trovato bene: solo qualche colpo di tosse stagionale, a cui peraltro andava soggetto con l’arrivo dei primi freddi. La sua improvvisa morte ha sconvolto l’intera frazione, dove ieri mattina è calato un sentito e partecipato clima di lutto. I funerali verranno celebrati nella giornata di domani alle 15.30 presso la chiesa di Sesto Ulteriano.
Giulia Cerboni
La frazione di Sesto Ulteriano ai funerali di don Maldifassi.
In una chiesa gremita di persone riunite in un composto dolore, ieri si sono tenuti i funerali del parroco di Sesto Ulteriano don Stefano Maldifassi, stroncato da un improvviso malore. Alla cerimonia ha partecipato praticamente l’intera frazione: quando la chiesa era ormai assiepata, si è riempita anche la piazzetta adiacente l’ingresso, dove sono stati posizionati alcuni ripetitori che hanno permesso ai fedeli di seguire la funzione a cui ha preso parte un gruppo di oltre venti sacerdoti. «Io mi immagino che don Maldifassi abbia aperto gli occhi nelle braccia del Padre - ha spiegato nell’omelia il vicario episcopale don Mario Delpini -. Lui che amava l’arte e la bellezza sarà rimasto affascinato davanti ad una bellezza superiore ad ogni attesa». Rivolgendosi ad una comunità che ha cercato il conforto nella fede, monsignor Delpini, ha ricordato: «Anche la morte di un prete fa parte di un ministero. Io credo che questa morte aiuterà a capire la vita e a conservare la memoria». È stato ricordato come «un servitore di Dio che è rimasto giovane, povero e libero». La gente ha ascoltato attenta, in silenzio, commossa. Tra i gesti spontanei che in questi giorni la popolazione di Sesto Ulteriano ha voluto dedicare al parroco che per 24 anni ha saputo stare vicino a tutti, dando un esempio di umanità che è rimasto nel cuore di un’intera comunità, ieri in chiesa durante la celebrazione gli sguardi cadevano su un cartellone in cui si leggeva: “Grazie per l’amore gratuito che ci hai donato e insegnato”. Poche righe in cui si è riconosciuta la gente che si porta dentro gli insegnamenti e gli esempi lasciati dal loro parroco nel corso del suo cammino pastorale nella frazione. Il patrimonio spirituale di cui ha parlato monsignor Delpini è infatti tutto l’amore che don Maldifassi, deceduto improvvisamente nella notte tra lunedì e martedì, ha lasciato nei cuori dei parrocchiani. Il cammino di don Stefano è ricco di tappe che gli stessi fedeli avevano sotto gli occhi tutti i giorni, a partire dall’entusiasmo con cui ha saputo aggregare le persone in un altro concetto di comunità. Un segnale che ieri pomeriggio ha trovato riscontro concreto nella gente che si è riunita insieme in preghiera, condividendo un lutto che ha profondamente colpito la popolazione di Sesto Ulteriano. Nella missiva di cordoglio che il cardinale Dionigi Tettamanzi ha inviato nell’occasione, è stato ricordato anche l’impegno sacerdotale nella pastorale d’insieme e l’assidua presenza di don Maldifassi negli incontri del decanato.Giulia Cerboni
Vorrei mettermi in contatto con lei
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