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giovedì 29 novembre 2007
Siringhe e spaccio nel giardino,sassate contro gli abitanti che si ribellano
Moto che scorrazzano a tutte le ore, bivacchi, schiamazzi, siringhe piantate nei tronchi degli alberi, coppie che si appartano durante la notte nell’area riservata all’infanzia. I cittadini di via Gramsci 47 ormai non ne possono più. «È un problema che va avanti da quando l’ex amministrazione comunale ha realizzato un’area giochi per i bambini corredata di panchine sotto le nostre case - denuncia Mario Gasparella -: da allora non abbiamo più avuto pace. Soprattutto la notte ci siamo trovati sovente a dover chiamare i vigili a fronte di alcune spiacevoli situazioni».In realtà il problema era già stato affrontato con l’ex esecutivo di centrosinistra, con cui i cittadini erano riusciti ad arrivare ad una soluzione. «I giochi dovevano essere spostati in un’area già individuata: il problema stava per essere risolto, ma proprio quando eravamo vicini all’intervento concreto, c’è stato il cambio di giunta». È iniziata così la trafila con i nuovi amministratori, a cui gli interessati si sono già rivolti in più occasioni. «Ma il sindaco non ci ha dato ascolto, e comunque ha annunciato che i giardinetti per il momento non verranno spostati», mette in evidenza il residente che si fa portavoce di un’istanza condivisa tra i condomini del palazzo. Ma gli abitanti della zona, che chiedono quiete e decoro, non hanno intenzione di demordere. E quindi nei giorni scorsi hanno inviato una lettera alla giunta, recapitata per conoscenza anche al comandante dei carabinieri, nonché al prefetto e al questore di Milano. Nella comunicazione viene fatto addirittura accenno a spaccio e altri episodi, tra cui la presenza di siringhe. Un clima che ha originato tensioni, tanto che una sera, scrive Mario Gasparella, i residenti affacciati alla finestra «sono stati oggetto di insulti, minacce e lancio di sassi in direzione delle loro finestre». Un grigio scenario che i sandonatesi non si stancano di denunciare, con il fermo intento di ottenere riscontri concreti, mediante il trasloco dell’area giochi per i più piccoli. La zona, con il calare delle tenebre, esce dal controllo e si trasforma in una fonte di disagio per coloro che chiedono soltanto di poter dormire sonni sereni. Giu. Cer.
Giovani coppie residenti,ragazzini che possono giocare liberamente,ampi spazi verdi e nessun problema di traffico automobilistico. Una situazione gradita ed apprezzata da chi ha scelto di abitare a Poasco. Poasco,alle porte di Milano,è il nostro borgo. A pochi metri dalla metropoli meneghina eppure immersa in una dimensione gradevole e leggera di campagna e di cascine.
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Moto che scorrazzano a tutte le ore, bivacchi, schiamazzi, siringhe piantate nei tronchi degli alberi, coppie che si appartano durante la notte nell’area riservata all’infanzia. I cittadini di via Gramsci 47 ormai non ne possono più. «È un problema che va avanti da quando l’ex amministrazione comunale ha realizzato un’area giochi per i bambini corredata di panchine sotto le nostre case - denuncia Mario Gasparella -: da allora non abbiamo più avuto pace. Soprattutto la notte ci siamo trovati sovente a dover chiamare i vigili a fronte di alcune spiacevoli situazioni».In realtà il problema era già stato affrontato con l’ex esecutivo di centrosinistra, con cui i cittadini erano riusciti ad arrivare ad una soluzione. «I giochi dovevano essere spostati in un’area già individuata: il problema stava per essere risolto, ma proprio quando eravamo vicini all’intervento concreto, c’è stato il cambio di giunta». È iniziata così la trafila con i nuovi amministratori, a cui gli interessati si sono già rivolti in più occasioni. «Ma il sindaco non ci ha dato ascolto, e comunque ha annunciato che i giardinetti per il momento non verranno spostati», mette in evidenza il residente che si fa portavoce di un’istanza condivisa tra i condomini del palazzo. Ma gli abitanti della zona, che chiedono quiete e decoro, non hanno intenzione di demordere. E quindi nei giorni scorsi hanno inviato una lettera alla giunta, recapitata per conoscenza anche al comandante dei carabinieri, nonché al prefetto e al questore di Milano. Nella comunicazione viene fatto addirittura accenno a spaccio e altri episodi, tra cui la presenza di siringhe. Un clima che ha originato tensioni, tanto che una sera, scrive Mario Gasparella, i residenti affacciati alla finestra «sono stati oggetto di insulti, minacce e lancio di sassi in direzione delle loro finestre». Un grigio scenario che i sandonatesi non si stancano di denunciare, con il fermo intento di ottenere riscontri concreti, mediante il trasloco dell’area giochi per i più piccoli. La zona, con il calare delle tenebre, esce dal controllo e si trasforma in una fonte di disagio per coloro che chiedono soltanto di poter dormire sonni sereni. Giu. Cer.
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