La Sicurezza e La Legalità-Il Problema della Copertura ADSL-Inceneritori NO,Differenziata SI-Le Segnalazioni Dei Cittadini-Il primo blog di SDM online dal 2001
giovedì 28 febbraio 2008
Inquinamento:Oli nella roggia, già scoperti i colpevoli
TRIBIANO La roggia Gallareto, che attraversa via Pasubio all’inizio del suo cammino, è ancora nera. Ed è da lì che è partito l’allarme, perché il corso d’acqua emanava un forte odore di idrocarburi. Subito sono intervenuti la polizia locale e l’Arpa, quindi la provincia di Milano, e presto è stata accertata la causa: da una delle aziende che operano nella zona è stata scaricata una consistente partita (ancora da quantificare) di oli combustibili da autotrazione, finita presumibilmente dalle vasche di contenimento ad un tratto tombinato della zona industriale 3 di Tribiano, che poi confluisce nella roggia inquinata. E non solo è stato colpito il fosso che corre lungo la strada provinciale 39, ma anche il colatore Addetta all’imbocco verso Colturano.I vigili con Arpa, dopo una serie di controlli su quattro aziende del posto, hanno individuato il possibile responsabile: una ditta che produce gruppi diesel e a gas e ricambi per parti motore. I titolari sono stati contattati e ieri erano presenti all’ispezione. Mentre la protezione civile ha iniziato la bonifica posizionando dei “salsicciotti” in acqua per drenare gli oli e del sughero assorbente.Questo è lo scenario preconizzato, stando almeno alla prima ricostruzione dei fatti, dopo l’incidente che verosimilmente si sarebbe verificato intorno alle 16.30. Ad avvisare le autorità è stato l’operatore ecologico del comune, che dopo il suo giro di controllo si è accorto del gasolio nel Gallareto.I danni riscontrati sono ingenti: flora e fauna sono stati duramente offesi e le sponde dell’alveo dove è avvenuto lo sversamento sono rovinate. Per chilometri gli idrocarburi hanno tinto di nero le acque. E solo parzialmente, ieri a sera inoltrata, la macchia oleosa si è ridotta. Anche se ancora devono essere accertati e verificati gli effetti e la consistenza della contaminazione delle acque.Gli addetti dell’Arpa hanno eseguito un primo campionamento per individuare la sostanza e le ricadute ambientali. I vigili urbani, capitanati dal comandante Antonio Giuliani, hanno presidiato l’area. Purtroppo l’ufficio ecologia era chiuso, e ciò non ha consentito di operare al meglio in assenza di una mappatura che registri le diramazioni delle vie idriche. Non si è scoraggiato in ogni caso Giuliani, che ha inviato i propri collaboratori presso le varie attività economiche per accertare possibili coinvolgimenti. «Purtroppo - racconta il comandante Giuliani - l’area che è stata colpita da questa sostanza oleosa è imponente. Alla fine siamo andati a controllare i tombini della zona industriale. Sono state verificate quattro ditte, in una sono state riscontrate tracce di oli combustibili».L’arpa ha eseguito i prelievi che saranno analizzati e confrontati con la sostanza sversata nella roggia Gallareto nel laboratorio di Parabiago. Se i dati collimeranno, la ditta rischia una denuncia penale per reato ambientale. La provincia di Milano e la protezione civile intanto sono state chiamate per la delimitazione della zona e per la prima operazione di bonifica.Em. Cu.
Giovani coppie residenti,ragazzini che possono giocare liberamente,ampi spazi verdi e nessun problema di traffico automobilistico. Una situazione gradita ed apprezzata da chi ha scelto di abitare a Poasco. Poasco,alle porte di Milano,è il nostro borgo. A pochi metri dalla metropoli meneghina eppure immersa in una dimensione gradevole e leggera di campagna e di cascine.
1 commento:
TRIBIANO La roggia Gallareto, che attraversa via Pasubio all’inizio del suo cammino, è ancora nera. Ed è da lì che è partito l’allarme, perché il corso d’acqua emanava un forte odore di idrocarburi. Subito sono intervenuti la polizia locale e l’Arpa, quindi la provincia di Milano, e presto è stata accertata la causa: da una delle aziende che operano nella zona è stata scaricata una consistente partita (ancora da quantificare) di oli combustibili da autotrazione, finita presumibilmente dalle vasche di contenimento ad un tratto tombinato della zona industriale 3 di Tribiano, che poi confluisce nella roggia inquinata. E non solo è stato colpito il fosso che corre lungo la strada provinciale 39, ma anche il colatore Addetta all’imbocco verso Colturano.I vigili con Arpa, dopo una serie di controlli su quattro aziende del posto, hanno individuato il possibile responsabile: una ditta che produce gruppi diesel e a gas e ricambi per parti motore. I titolari sono stati contattati e ieri erano presenti all’ispezione. Mentre la protezione civile ha iniziato la bonifica posizionando dei “salsicciotti” in acqua per drenare gli oli e del sughero assorbente.Questo è lo scenario preconizzato, stando almeno alla prima ricostruzione dei fatti, dopo l’incidente che verosimilmente si sarebbe verificato intorno alle 16.30. Ad avvisare le autorità è stato l’operatore ecologico del comune, che dopo il suo giro di controllo si è accorto del gasolio nel Gallareto.I danni riscontrati sono ingenti: flora e fauna sono stati duramente offesi e le sponde dell’alveo dove è avvenuto lo sversamento sono rovinate. Per chilometri gli idrocarburi hanno tinto di nero le acque. E solo parzialmente, ieri a sera inoltrata, la macchia oleosa si è ridotta. Anche se ancora devono essere accertati e verificati gli effetti e la consistenza della contaminazione delle acque.Gli addetti dell’Arpa hanno eseguito un primo campionamento per individuare la sostanza e le ricadute ambientali. I vigili urbani, capitanati dal comandante Antonio Giuliani, hanno presidiato l’area. Purtroppo l’ufficio ecologia era chiuso, e ciò non ha consentito di operare al meglio in assenza di una mappatura che registri le diramazioni delle vie idriche. Non si è scoraggiato in ogni caso Giuliani, che ha inviato i propri collaboratori presso le varie attività economiche per accertare possibili coinvolgimenti. «Purtroppo - racconta il comandante Giuliani - l’area che è stata colpita da questa sostanza oleosa è imponente. Alla fine siamo andati a controllare i tombini della zona industriale. Sono state verificate quattro ditte, in una sono state riscontrate tracce di oli combustibili».L’arpa ha eseguito i prelievi che saranno analizzati e confrontati con la sostanza sversata nella roggia Gallareto nel laboratorio di Parabiago. Se i dati collimeranno, la ditta rischia una denuncia penale per reato ambientale. La provincia di Milano e la protezione civile intanto sono state chiamate per la delimitazione della zona e per la prima operazione di bonifica.Em. Cu.
Posta un commento