In tre anni è stata registrata una crescita del 12 per cento nella raccolta differenziata.
Anche Poasco risulta fortemente virtuosa,coi propri cittadini attenti e precisi nello smaltimento differenziato dei rifiuti domestici:continuiamo così e,possibilmente,differenziamo ancora di più!
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1 commento:
In tema di raccolta rifiuti, i cittadini di San Giuliano hanno dimostrato buona volontà. Il loro impegno si misura nei numeri degli scarti differenziati che, in base ai dati della società di servizi Genia, sono passati dal 35 per cento del 2005 al 43,90 per cento del 2006 fino al 47 per cento del 2007, registrando un’impennata del 12 per cento. Ma oltre alla costanza, ad incidere sul risultato finale, ricorda il sindaco Marco Toni, è anche la qualità del materiale che viene mandato agli impianti di riciclo, grazie alla collaborazione dei singoli utenti.
E, proprio con l’obiettivo di tenere alto un tema di rilievo sociale e anche economico, dal momento che le buone abitudini come è noto si traducono in risparmi, il comune ha recentemente divulgato un vademecum informativo ricco di notizie, che puntano proprio sulla qualità del materiale che viene differenziato; nell’opuscolo viene ricordato al tempo stesso come procedere per stare alle regole. Ad esempio, l’alluminio riciclato, categoria in cui rientra una vasta gamma che spazia dalle lattine fino ai contenitori di conservazione del cibo, si trasforma in caffettiere.
In base alle notizie diffuse, servono circa 37 lattine per realizzare una macchinetta del caffè di modello tradizionale. Altra parentesi è data dalla plastica. Ci vogliono 67 bottiglie di acqua per confezionare l’imbottitura di un letto matrimoniale. Sono solo alcuni spunti curiosi di un elenco che dovrebbe incentivare i sangiulianesi a prestare attenzione agli scarti domestici e a non lasciare niente al caso o peggio, allo scarso senso civico. Tornando alla griglia di numeri di Genia, occorre tenere conto anche della scommessa giocata sull’importante realtà aziendale.
Miglioramenti si notano ad esempio, per la suddivisione di imballaggio in carta e cartone, nonché per i rifiuti biodegradabili di cucine e mense. Anche se, in realtà, le verifiche giocate sui numeri, devono passare attraverso una serie di considerazioni, visto che sull’immondizia si riflettono una serie di variabili, compreso il calo dei consumi, così come può incidere l’apertura o la chiusura di un’attività industriale.
In ogni caso, rimane il fatto che se anche questa quota di hinterland non primeggia tra i comuni d’Italia cosiddetti “ricicloni”, i miglioramenti sono tangibili, con evidenti passi in avanti e ulteriori prospettive di crescita.
G. C.
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