Poasco insorge contro il campo rom Raccolte in una sera 800 firme per chiedere lo sgombero dell’insediamento abusivo...(Il Cittadino)
Strade e automobilisti passati al setaccio, ...
Troppi furti a Poasco»...(Il Cittadino)
Ronda o manifestazione spontanea, poco importa. Venerdì sera numerosi cittadini ...(Il Giornale)
IL CASO...(La Repubblica)
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7 commenti:
La Repubblica:
la repubblica 30 APRILE
IL CASO
Walkie-talkie e mazze da baseball, girano in gruppo a bordo di un´auto: "Da domani presidio a Chiaravalle"
Torna alta la tensione contro i rom: ronde e, da domani, presidio attorno ai campi. Questa volta succede a Poasco, piccola frazione di San Donato Milanese, ma a ridosso di una serie di campi in territorio di Milano, tra cui quello di Chiaravalle. Da giorni i furti sono in netto aumento, e la gente ne dà la responsabilità ai rom. «Così - spiega il sindaco Achille Taverniti (centrosinistra) - ho fatto aumentare le pattuglie di polizia e carabinieri, e dopo mezzanotte anche la vigilanza privata. Il controllo sul territorio è alto, ora». Ma non abbastanza per qualcuno: da domenica scorsa, dopo un furto di gasolio a un camion, una ventina di cittadini ha dato vita a una ronda per le vie di Poasco. Girano a turno in automobile, armati di walkie-talkie, «ma non armati: se vediamo qualcosa di sospetto chiamiamo le forze dell´ordine» precisa uno di loro, Federico Calvo. Anche se più di un abitante giura di averli visti aggirarsi con mazze da baseball e bastoni e anche cani. E appena vedono un rom in atteggiamento sospetto intervengono: «Ne abbiamo anche inseguito qualcuno, ma la zona è piena di campi coltivati, scappano tutti lì e diventano introvabili». Venerdì sera qualcuno ha anche provato ad andare fino al campo di via delle Cascine, come per farsi giustizia, ma all´ultimo momento è arrivata la polizia a bloccarli.
Di certo non finisce qui. «Da domani partiremo col presidio del campo di Chiaravalle - dice Calvo - perché questa potrebbe essere un´altra Opera. Vogliamo fare pressioni perché gli zingari se ne vadano da qui, la situazione non è più sostenibile». Le ronde sono nate spontaneamente, senza appoggi politici, benché la Lega le guardi con simpatia e si dica pronta ad appoggiare l´iniziativa. Anche perché, a fine maggio, anche a San Donato si vota per il Comune: Taverniti si ricandida, e il tema della sicurezza terrà banco.
Il Cittadino:
L'assessore Giancarlo Valle traccia un bilancio dei cinque anni di amministrazione.
Ma a Poasco si ruba ancora: «Colpa di chi amministra Milano».
La sicurezza per i cittadini di San Donato in base a quanto emerso in un'indagine effettuata dalla società di sondaggi Swg rappresenta un aspetto prioritario. Degli interventi effettuati in questi cinque anni per arginare il fenomeno microcriminalità, ne parla l'assessore con delega alla sicurezza, al bilancio e al personale, Giancarlo Valle, in una valutazione generale rispetto agli impegni assunti nel programma amministrativo del 2002. Tra gli impegni che come amministrazione vi eravate assunti nel 2002, c'era l'intenzione di istituire il vigile di quartiere. Come mai non è decollato questo progetto?«Per il momento il vigile di quartiere è attivo in via Di Vittorio. È un progetto non facile da realizzare, su cui comunque c'è l'intenzione di continuare a lavorare, sebbene le principali difficoltà siano legate al turn over di agenti della polizia locale».Particolari lamentele negli ultimi anni si sono alzate soprattutto dalla frazione di Poasco, dove ruberie e vandalismi hanno seminato paura tra i cittadini. Quali interventi avete effettuato e cosa è previsto per arginare il fenomeno nell'area decentrata della città?«Innanzitutto Poasco risente dell'insediamento di gruppi di romeni senza tetto nell'area di confine gestita dal comune di Milano, nei confronti dei quali sarebbero necessari interventi per fornire loro un supporto tale da toglierli da una situazione di disagio che li costringe a vivere di espedienti. L'entità dei furti, spesso di derrate alimentari o di indumenti, rivela il tipo di difficoltà, prevale insomma l'esigenza di procurarsi lo stretto necessario».Quali misure avete assunto per tutelare la cittadinanza?«Negli ultimi giorni la zona di Poasco è stata pattugliata dalle guardie giurate, inoltre la scuola è presidiata da un custode».In questi anni vi siete trovati in più occasioni a far fronte alle emergenze con guardiania privata in prossimità delle farmacie comunali negli orari di chiusura, piuttosto che nell'area di via Di Vittorio. Quanto sono costati questi interventi temporanei?«In totale sono state spesi circa 100mila euro per fare fronte a situazioni di emergenza, a cui siamo andati incontro con misure temporanee».Lei aveva annunciato l'intenzione di valutare l'opportunità di estendere la guardiania privata su tutto il territorio di San Donato nelle ore notturne. Il progetto è ancora attuale?«Si, dopo alcune valutazioni abbiamo deciso di sperimentare l'iniziativa, che entrerà in vigore il primo maggio».Se questo intervento desse esiti positivi in termini di diminuzione dei reati avete intenzione di confermare il servizio?«L'idea è di effettuare una valutazione e quindi affrontare un ragionamento teso a confermare il servizio, il cui costo si aggirerebbe sulle 200mila euro l'anno». Come è cambiato l'assetto del bilancio in questi cinque anni?«Dal 2001, con la dismissione del patrimonio Eni siamo passati dalla gestione di 44 chilometri di strade a 66 chilometri, e una diminuzione delle entrate a seguito della vendita a privati di 1200 appartamenti da parte dell'Eni, che sono diventati prima casa. Attualmente siamo riusciti a diminuire l'Ici grazie al passaggio dei terreni dell'immobiliare Asio a edificabili. Per il nostro comune sarebbe indispensabile il federalismo fiscale, che consentirebbe di trattenere una parte delle tasse dei sandonatesi sul territorio».Di quali risultati va maggiormente orgoglioso?«Sono soddisfatto per essere riuscito a far capire alla giunta l'importanza di effettuare sempre un'analisi costi-benefici rispetto a tutti i progetti per la città, che dopo un periodo di sperimentazione prima di essere confermati necessitano di un'attenta valutazione».Giu. Cer.
Fonte: Il Cittadino, quotidiano del lodigiano del 26/04/2007
Strade e automobilisti passati al setaccio, accompagnati in caserma tre romeni che viaggiavano su un veicolo sospetto
Super controllo per la sicurezza da parte degli uomini dell’Arma
La frazione di Poasco passata al setaccio con un intervento a tappeto organizzato nella giornata di giovedì dagli uomini della caserma dei carabinieri di San Donato. Nella frazione, verso le 18 sono intervenute quattro pattuglie con 8 uomini che hanno girato in lungo e in largo il tratto decentrato di San Donato, soffermandosi in una serie di verifiche. In un paio d’ore di interventi avvenuti sotto gli occhi di commercianti e cittadini sono state controllate 40 persone, e oltre una ventina di veicoli. Nel corso dei controlli sono stati accompagnati presso la caserma tre romeni, di cui uno senza documenti di riconoscimento, che giravano su un’auto sospetta su cui sono ancora in corso alcune verifiche. L’approfondito intervento dà inizio ad una serie di altre azioni similari, che verranno organizzate in tutti i quartieri della città di San Donato, con l’obiettivo di garantire più sicurezza attraverso operazioni organizzate a scopo di ordine pubblico e di prevenzione. Con le stesse modalità verranno così passate a tappeto anche altre aree di territorio, da cui di tanto in tanto si sono alzate segnalazioni. In particolare, a Poasco già nei giorni scorsi è intervenuta la polizia locale su segnalazione dei cittadini, i quali si sono messi in allerta per uno scenario dai contorni sospetti. In un parcheggio della zona infatti erano posteggiate due auto bruciate e altre due vetture risultate poi rubate. Così come è risultato rubato il furgone con un carico di cavi contenenti rame, materiale probabilmente sottratto alle ferrovie dello Stato. Mentre sempre nei giorni scorsi sono finiti in manette due romeni colti in flagrante dai carabinieri durante un normale pattugliamento mentre rubavano gasolio da un furgone. In particolare, il tratto sandonatese ai confini della metropoli risente da tempo di una serie di problemi legati ai vicini insediamenti di gruppi di romeni senza tetto che hanno trovato rifugio in alcune catapecchie abbandonate in una frangia di territorio di competenza del comune di Milano. Proprio al fine di inviare un appello a palazzo Marino affinché provveda ad interventi di sgombero dagli edifici di fortuna , il comitato cittadino di Poasco ha già annunciato l’intenzione di attivare sin da settimana prossima una petizione per sensibilizzare le istituzioni, soprattutto il comune di Milano, sull’esigenza di tutelare le aree urbane attigue. La comunità di Poasco, da cui partirà la raccolta di firme, rappresenta del resto il centro abitato più vicino. Ma nel contempo, in attesa che anche l’esecutivo milanese faccia la sua parte, sul territorio di San Donato l’arma sarà impegnata in un massiccio piano di verifiche in tutti gli spicchi di città. Giulia Cerboni
«Troppi furti a Poasco», ronde notturne anti-rom
Il Giornale 30 aprile 2007
Esplode la rabbia a Poasco, frazione di San Donato Milanese. La convivenza coi vari campi nomadi situati nel territorio, sembra diventata impossibile. «Ogni giorno subiamo furti - commenta un residente -, già nel tardo pomeriggio siamo a rischio». Parlando coi residenti, traspare una diffusa sensazione di insicurezza.
Sabato scorso si è verificato l’ennesimo furto che a causa dell’esasperazione della gente poteva concludersi in maniera tragica per cinque rom. Un furgone posteggiato vicino al capolinea della 77 è stato preso d’assalto, la donna faceva da palo mentre gli altri quattro bucavano il serbatoio e con una tanica tentavano di rubarne il carburante. Tre poaschesi sono intervenuti riuscendo a bloccarne due, poi arrestati dai carabinieri. «Ma non è finita qui - commenta un residente -, dopo tre giorni uno di questi è venuto nella piazza del paese, e a minacciato di spararci. Da quella sera abbiamo deciso di fare delle ronde in paese e tutte le notti, armati di cellulare, giriamo nel nostro territorio».
L’altra sera è intervenuta anche la Lega. È stata fatta una manifestazione nelle vicinanze del campo di Chiaravalle: 300 i residenti in piazza. Ieri sera il bis e per il Primo Maggio via a un presidio fisso. «Siamo decisi ad andare avanti - commentano i manifestanti -, noi chiediamo al sindaco Moratti di smantellare i campi nomadi che portano solo problemi. Vogliamo da parte delle istituzioni una maggiore attenzione, a costo di continuare la mobilitazione e le ronde». Nei prossimi giorni la Lega organizzerà una manifestazione: «Dobbiamo riprenderci il nostro territorio - commenta il segretario provinciale Marco Rondini -, abbiamo portato la solidarietà ai cittadini, siamo pronti a sostenerli, finché le autorità non saranno sensibili al problema».
Per l’assessore regionale al Territorio e Urbanistica Davide Boni «l’elevata partecipazione al presidio di Poasco testimonia che i cittadini sono stanchi di subire l’insediamento di campi nomadi vicini alle proprie abitazioni. Non possiamo permettere che i comuni adiacenti a Milano siano il rifugio di chi, non avendo una fissa dimora, vive clandestinamente, senza un lavoro: costringendo i propri figli a chiedere l’elemosina».
Poasco insorge contro il campo rom
Raccolte in una sera 800 firme per chiedere lo sgombero dell’insediamento abusivo
San Donato Ottocento firme raccolte in una densa serata di presidio per chiedere alle autorità di sgomberare il campo rom che occupa una frangia di territorio milanese ai confini con la frazione sandonatese di Poasco. Dopo la maxi ronda di cittadini organizzata nella serata di venerdì per alzare l’attenzione sugli stanziamenti abusivi di Poasco, la Lega Nord è così tornata in campo. «Dato il clima elettorale, in prossimità del banchetto non sono sventolate bandiere - precisa il coordinatore provinciale dei lumbard, Marco Rondini -. Del resto in situazioni come queste, prima dei simboli ci interessa riuscire a ottenere il risultato di far sgomberare i campi abusivi, che non ci devono essere proprio perché irregolari. Se chi di competenza avesse fatto il proprio dovere, non sarebbe stata necessaria un’azione del genere. Ma la tolleranza ha un limite, dal momento che queste presenze hanno seminato paura tra i residenti, alcuni dei quali hanno già subito furti e altri episodi di disturbo».Oltre agli abitanti della frazione sandonatese, che sono accorsi numerosi a siglare il documento in cui viene lanciato un appello alle istituzioni, l’area decentrata per l’occasione è stata raggiunta anche da alcuni rappresentanti leghisti di San Giuliano e di Opera. «Saremo presenti presso il presidio fisso di Poasco fino all’ottenimento della vittoria di questa battaglia - ha annunciato ieri con un comunicato il capogruppo del consiglio comunale di Opera per la Lega Nord, Ettore Fusco -. La vicenda di Opera ci ha insegnato che la partecipazione, la tenacia e il coraggio dei cittadini è indispensabile a fare sì che le istituzioni imparino a rispettare il popolo e che questo sia tenuto a protestare con ogni mezzo lecito le proprie legittime aspettative di sicurezza nella propria terra».E non è stato causale il luogo scelto per insediare un visibile punto di riferimento, dal momento che le adesioni sono state raccolte in un tratto di via Delle Cascine a circa 500 metri dal campo rom. Sul posto, a garantire ordine erano presenti anche carabinieri, polizia e uomini della Digos. L’iniziativa che ha preso il via nella serata di lunedì in base alle intenzioni proseguirà anche nei prossimi giorni, al fine di completare in tempi rapidi l’elenco di nominativi uniti per chiedere «al prefetto e ai sindaci di San Donato e di Milano di intervenire tempestivamente per riportare ordine e legalità».Alcuni referenti annunciano infatti di aver già chiesto un appuntamento con il prefetto di Milano, con l’obiettivo di presentare personalmente la petizione con centinaia di firme che vede la comunità di Poasco unita nella battaglia contro i rom abusivi.Giulia Cerboni
Al fine di poter raccogliere il maggior numero di firme in favore della petizione per sgomberare il campo nomadi, suggerisco di appendere in ogni portineria del quartiere un foglio per la raccolta firme.
Sono d'accordo!
vogliono anke agevolarli per toglierli dalla situazione di "disagio" in qui si trovano, ci manca poco ke sono ricchi di noi!!
e nn vanno affatto agevolati vanno mandati via al loro paese xkè mai si riuscirà a contrallarli lasciandoli li dove sono ora.
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